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12/17/2012
Un fine anno davvero da dimenticare quello del 2012 per Deutsche Bank. Soprattutto alla luce degli ultimo coinvolgimento della prima banca privata tedesca in un caso di frode fiscale e riciclaggio di denaro, nel quadro di una compravendita di certificati di emissione di anidride carbonica nel 2009, che ora è diventato un caso politico.
Anche se per ora la Consob tedesca, BaFin, non vede la necessità di un intervento diretto, come riporta il Wall Street Journal, la stampa tedesca grida allo scandalo. Come ha fatto la Frankfurter Allgemeine Zeitung che parla della "peggiore crisi del dopoguerra" per Deutsche Bank, non solo per queste indagini ma anche per la recente sentenza che obbliga la banca a rimborsare gli eredi dell'impero Kirch: "Il danno all'immagine della banca - scrive la Faz - è consistente, il futuro del top management incerto. Al momento non è certamente un esempio" per il sistema-Paese.
Il caso politico è scoppiato dopo che il settimanale Spiegel, nella storia di copertina, ha rivelato che Juergen Fitschen, co-ceo di Deutsche Bank e uno dei 25 indagati per dichiarazione mendace al Fisco nel 2009, ha telefonato al governatore del Land dell'Assia, Volker Bouffier, (le indagini dipendono dal Ministero della Giustizia del Land) per lamentarsi dei metodi usati durante le perquisizioni nelle sedi principali della banca di mercoledì scorso.
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