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UBI Banca: Giorgio Jannone contro la governance duale

10/29/2012 | Massimo Morici

L'onorevole e presidente dell'Associazione Azionisti di UBI Banca si è detto contrario ai tagli annunciati dal ceo Victor Messiah, ma favorevole alla riduzione dei dirigenti e dei loro bonus


Troppi dirigenti, troppe consulenze esterne, alcune operazioni sospette sui beni della banca e un legame col territorio che va scemando. In più un piano di tagli, nell'ordine delle 1.500 unità, così come annunciati dal consigliere delegato Victor Messiah, che ha messo in allarme i sindacati e i dipendenti della banca, ormai col morale a terra.

UBI Banca così come è oggi, insomma, non piace all’onorevole del PdL Giorgio Jannone (nella foto), presidente dell'Associazione Azionisti UBI Banca e numero uno delle Cartiere Pigna, che ha presentato oggi a una conferenza stampa assieme a Dario Alfero, presidente Tradizione in UBI Banca che rappresenta i soci piemontesi della banca (ex cassa di Cuneo diventata Banca Regionale Europea), il manifesto programmatico ed elettorale in vista del rinnovo del consiglio di sorveglianza della banca, nominato dall’assemblea degli azionisti, il quale a sua volta nomina il consiglio di gestione. 

"Un sistema (quello duale, ndr) assolutamente deleterio tra due campanilismi”, quello tra Bergamo e Brescia, in cui è stretta la governance in questi ultimi anni, ha aggiunto Jannone che dice di contare su almeno 4 – 5.000 soci. Il presidente ha aggiunto di aver elaborato una lista (i nomi saranno resi noti a breve) e di aver contattato un “nome di primo livello nell'ambito del sistema bancario italiano”, un banchiere “ben conosciuto, che ha lavorato anche in società quotate”.

Promette di opporsi al piano di licenziamenti, che farebbero risparmiare alla banca  100 milioni di euro. I tagli, ha spiegato, dovrebbero essere fatti altrove, per esempio sul fronte delle consulenze esterne “che sono costate alla banca circa 1 miliardo di euro negli ultimi anni” o sul numero dei dirigenti, compresi i loro stipendi e bonus.

Senza dimenticare quelle che ha definito come vere e proprie “ruberie”, riferendosi a certe operazioni di alcune divisioni prodotto finite mesi fa sotto i fari di Bankitalia. A proposito Jannone, in qualità di presidente di un'associazione di azionisti, ha detto di aver segnalato ai vertici dell’istituto alcuni dossier in merito ad alcune operazioni “discutibili” di UBI Leasing, tra le quali l’aereo a 9 posti di Lele Mora comprato dalla banca per 1,8 milioni e venduto a una società del Delaware (USA) per circa 60.000 euro. L’ispezione, ha concluso Jannone, che avrebbe dovuto concludersi a ottobre, è ancora in corso.  

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