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10/15/2012 | Roberto Abate
Profitti in picchiata per Citigroup che chiude il terzo trimestre dell'anno con un utile netto di 468 milioni di dollari, in calo rispetto ai 3,77 miliardi di un anno fa (-88%) e ai 2,9 miliardi del secondo trimestre di quest'anno.
Il risultato, che comunque batte le stime degli analisti (0,97 dollari per azione contro gli 1,06 dollari registrati dalla banca), è attribuibile a svalutazioni pari a 4,7 miliard, che scendono a 2,9 miliardi al netto delle tasse, legate alla cessione della quota di Smith Barney a Morgan Stanley e valutata a 13,5 miliardi, meno di quanto inscritto in precedenza a bilancio.
I ricavi sono calati del 33% a 14 miliardi di dollari; escludendo gli adeguamenti del valore del credito e del debito, negativi per 776 milioni contro il valore positivo per 1,9 miliardi al 31 settembre 2011, e la perdita su Smith Barney Morgan Stanley, si legge in una nota della banca, i ricavi ammontano a 19,4 miliardi, in rialzo del 3%. I depositi sono aumentati dell'11% a 945 miliardi di dollari e gli impieghi hanno segnato un miglioramento del 3% a 658 miliardi. Il Tier 1 Common Ratio è pari al 12,7% in base a Basilea 1 e all'8,6% rispetto a Basilea 3.
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