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8/17/2012 | filippo.brunamonti
La stabilità degli istituti bancari rimane una delle maggiori preoccupazioni tra gli investitori. Ed è in questo scenario di dislivelli e incertezza che Global Finance pubblica la ventunesima classifica annuale delle 50 banche più sicure al mondo, sorprendendo chi si aspettava di trovarvi almeno una banca italiana. Niente da fare, nessuna traccia. Noi, non siamo nella lista delle prime 50, dove troneggia invece KfW (Germania); al secondo posto, Bank Nederlandse Gemeenten (BNG) in Olanda, e terzo posto per Zürcher Kantonalbank (Svizzera). E pensare che, appena un anno fa, UniCredit era in posizione 24 della classifica, tra Sumitomo Mitsui Banking Corporation (Giappone, n. 23) e Credit Suisse Group (Svizzera, n. 25).
Il contesto, d'altronde, è e rimarrà molto teso: la crisi del debito sovrano in Europa e la crescita a rilento continuano ad avere un impatto significativo sui diversi rating bancari: l'instabilità globale è sotto gli occhi di tutti, suggerisce la nota di Global Finance. Di fatto, gli istituti canadesi sono quelli che se la cavano meglio, i "vittoriosi" della graduatoria, in termini di performance. Il Nord America conta almeno 7 banche nella top 50, mentre gli Stati Uniti ne vantano 6. Le banche del Singapore risultano tra le più forti in Asia, e quelle del Cile nel territorio dell'America Latina. Il rating delle banche europee ha messo al tappeto diversi istituti di credito che, appunto, saltano il turno in classifica.
Per realizzare la graduatoria, Global Finance ha raccolto i migliori istituti selezionando le banche a rigor di rating sul lungo termine (dalle agenzie Moody's, Standard & Poor's e Fitch) e scandagliando gli asset totali di almeno 500 tra gli istituti più grandi nel mondo.
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