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Si avvicina il D - Day per Banca Network Investimenti

7/6/2012 | Massimo Morici

La Procura stringe i tempi per gli accertamenti: la prossima settimana i magistrati si confronteranno con i commissari per capire l'entità delle perdite. Le precisazioni di Sopaf sugli investimenti Lehman che avrebbero causato la crisi dell'istituto


Due settimane per fare luce su quello che si annuncia come un disastro nei conti di Banca Network Investimenti, l’istituto commissariato dallo scorso novembre la cui rete di 280 consulenti (ex-promotori) è stata rilevata da Consultinvest SIM. Secondo quanto risulta ad Advisoronline, la procura sta cercando di stringere i tempi degli accertamenti per capire nei prossimi giorni se ci siano gli estremi per l’apertura di un fascicolo per bancarotta ed iscrivere a registro eventuali indagati.


Al momento, infatti, non è stata ancora dichiarata l’insolvenza della banca, che farebbe scattare la liquidazione coatta dell’istituto, anche se è attesa una decisione a breve in questa direzione da parte di Bankitalia. Per fare luce sull’entità delle perdite accumulate dall’istituto, invece, bisognerà attendere il confronto, previsto entro la prossima settimana, tra il pm titolare del fascicolo, Roberto Pellicano, e i commissari di Banca Network, Raffaele Lener e Giuseppe Bonsignore.


Per quanto riguarda l’ex rete dell'istituto, secondo quanto risulta ad AdvisorOnline, al momento dei 280 consulenti (ex-promotori) rimasti solo 10 non avrebbero ancora accettato il passaggio a Consultinvest e sarebbero ancora in trattativa, mentre sul fronte dei 28.000 clienti con il conto bloccato quelli che stanno riscontrando maggiori disagi sarebbero circa 1.500 correntisti che hanno il conto "di famiglia" in Banca Network e nessun altro conto presso altri istituti.


Intanto Sopaf, socio di Banca Network Investimenti, precisa che "non detiene e non ha mai detenuto il controllo di BNI" e "non ha mai avuto alcuna esposizione nei confronti di Lehman Brothers, così come già indicato nel comunicato stampa del 16 settembre 2008". Ogni e qualsiasi operazione su titoli Lehman, prosegue la nota della società guidata dall’a.d. Giorgio Magnoni, "o ad essa riconducibile eventualmente effettuata da BNI è stata realizzata da precedenti gestioni e quindi in data antecedente all’acquisizione della partecipazione in BNI da parte della Società".


Gli accertamenti della procura sono partiti alcuni giorni fa in seguito a una rapporto di  Palazzo Koch che segnalava una mancanza di strategia e investimenti in titoli rischiosi, tra cui i titoli Lehman, tra i fattori che hanno provocato la crisi di Banca Network Investimenti. Ruggero Magnoni, conclude la nota, azionista di minoranza di Sopaf (con una quota pari al 6,52%, fonte Consob), "non ha mai ricoperto alcuna carica nella Società e non ha mai partecipato ad alcun processo decisionale della Società".

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