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Unipol-Fonsai, Mediobanca fuori dalla porta

6/5/2012

La società che nascerà dalla fusione sarà sotto il 30% in ciascun ramo Danni e Vita a livello nazionale. L'allarme di Demozzi (Sna): "Oltre 3.500 posti di lavoro a rischio entro l'anno"


 

La compagnia assicurativa che nascerà dalla fusione tra Unipol e il gruppo Premafin-Fonsai reciderà ogni legame azionario con Mediobanca. E' quanto riporta l'agenzia Reuters, in un articolo a firma Gianluca Semeraro. Nel dettaglio del documento ottenuto da Reuters, Unipol si impegna a vendere entro una data, coperta da 'omissis', le azioni in Mediobanca e allo scopo "conferirà mandato a una o più banche d'affari di primario standing per la ricerca di soggetti interessati ad acquistare in tutto o in parte" la partecipazione.

 
Il gruppo Premafin ha il 3,83% di Mediobanca, quota vincolata al patto di sindacato di Piazzetta Cuccia. Unipol ha una partecipazione "inferiore all'1%" in Mediobanca, come si legge nel documento.
Nelle conclusioni l'Antitrust ritiene che "sulla base degli elementi emersi nell'istruttoria, l'operazione in esame è suscettibile di essere autorizzata con prescrizioni idonee a superare le criticità concorrenziali evidenziate, non essendo quest'ultime interamente risolte". Tra gli impegni presi da Unipol con l'authority figura anche la risoluzione  del patto parasociale esistente tra la holding e UniCredit sulle azioni Fondiaria-Sai. Gli amministratori di Fonsai indicati da UniCredit presenteranno le dimissioni dal board.

 
La società che nascerà dalla fusione sarà sotto il 30% in ciascun ramo Danni e Vita a livello nazionale. Il tutto si concretizzerà nella cessione di premi emessi superiori al miliardo nei Danni e sotto il miliardo nel ramo RC Auto.
 

In una nota, il presidente nazionale di Sna (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione), Claudio Demozzi, ha fatto sapere che "prima ancora che la fusione si concretizzi, la mannaia dei tagliatori di teste è calata già ripetutamente sulla nostra categoria". Secondo Demozzi, "l'operazione Unipol-FonSai sta togliendo il sonno a molti operatori del settore e riceviamo quotidianamente notizie di agenti revocati dal gruppo FonSai e abbandonati al loro destino. Parliamo di svariate centinaia di agenzie, che potrebbero chiudere entro l'anno, con oltre 3.500 posti di lavoro a rischio".

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