Goldman Sachs ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 2,11 miliardi di dollari a fronte dei 2,74 miliardi messi a bilancio nello stesso periodo dell'anno scorso. L'utile per azione è cresciuto a 3,92 dollari per azione contro gli 1,56 dollari del primo trimestre 2011 e sopra le previsioni degli analisti (3,55 euro).

Stesso discorso per i ricavi netti, calati del 16% a 9,95 miliardi, ma comunque non quanto si attendevano gli esperti (9,45 miliardi). Il giro d'affari della banca d'investimento si è attestato a 1,15 miliardi di dollari, in calo del 9% su base annua. Bene l'advisoring finanziario (+37%) che ha in parte controbilanciato la perdita sull'attività di emissione titoli (-27%). I ricavi della divisione servizi istituzionali sono stati pari a 5,71 miliardi, in calo del 14%.

Il servizio di trading su obbligazioni, divise e materie prime è salito del 20%, mentre quello di trading sulle azioni ha registrato un ribasso del 3%. Goldman Sachs ha accusato una perdita di 225 milioni sugli investimenti in obbligazioni. Per contro la divisione di investimento in proprio ha vantato un rialzo dei ricavi di 1,9 miliardi, soprattutto per merito dell'investimento in azioni della banca cinese Industrial and Commercial Bank of China Limited (ICBC). Infine le entrate della divisione gestione degli investimenti sono calate dell'8% a 1,18 miliardi.