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8/24/2011 | Roberto Abate
La crisi del debito europeo allargatasi da Grecia e Portogallo a Spagna e Italia quest’estate potrebbere mettere a rischio non solo quegli istituti di credito che hanno in portafoglio parecchi bond dei paesi periferici (Portogallo, Grecia, Italia, Irlanda e Spagna).
Stando a un recente studio di Mediobanca Securities, infatti, tra le banche più esposte al debito dei Piigs compaiono le italiane Intesa San Paolo (59,2 miliardi di euro) e Unicredit (50,1 miliardi), e le spagnole Bbva a 58,1 miliardi e Santander a 45,9 miliardi, sui cui pesano i titoli di stato dei propri paesi di appartenenza acquistati in abbondanza negli scorsi anni.
Poi in classifica vengono Bnp Paribas a 35,5 miliardi di euro, Monte Paschi di Siena a 32,5 miliardi e, più staccate, la tedesca Commerzbank a 17,3 miliardi, Crédit Agricole a 14,8 miliardi, Barclays a 10 miliard, Deutsche Bank a 9,4 miliardi e Société Générale a 9,2 miliardi.
Ma per capire quali istituti siano in grado di reggere la sfida contro la crisi debitoria dell'area euro, scrivono gli esperti di Piazzetta Cuccia, non basta considerare la quantità di bond dei paesi periferici presenti in portafoglio: rischiano il contagio, infatti, anche quegli istituti che hanno un maggior numero di titoli in scadenza sul lungo periodo piuttosto che sul breve.
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