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4/11/2011 | redazione
Evitare nuove crisi finanziarie come quella che portò al crollo del sistema bancario del 2008. Con questi obiettivi si è mossa l'Independent Commission on Banking (Icb) che con il report pubblicato quest'oggi ha proposto una maggiore separazione tra attività bancaria di sportello e quella legata agli investimenti.
Dal report emerge la necessità per gli istituti di "proteggere le attività retail così da ridurre il rischio di salvataggi di banche con interventi pubblici, dal pesante impatto sui contribuenti". Nel documento non viene comunque espressa alcuna proposta ufficiale di separare le due attività, come richiesto a suo tempo dai liberal-democratici, partner del governo Cameron, ma si ipotizza di delegare a una controllata separata la gestione dei risparmi dei correntisti.
La Commissione inoltre suggerisce che le banche dovrebbero avere il 10 per cento del capitale come riserve per coprire eventuali perdite, un valore più alto del 7 per cento fissato attualmente dalle normative europee.
Le conclusioni della commissione verranno presentate a settembre. Il presidente della commissione, Sir John Vickers, ha definito le raccomandazioni «incisive» e ha smentito chi le ha bollate come «mezze misure». I dubbi si sono concentrati in particolare modo intorno alla questione della divisione fra commerciale e investimenti. Per Vickers un divisione «totale» non è infatti necessaria e basta affidare i conti correnti a una sussidiaria che agisca all'interno del gruppo.
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