Si deciderà domani il futuro di Giovanni Perissinotto alla guida delle Assicurazioni Generali. Una nota del gruppo mandato in tarda serata di ieri ha annunciato la convocazione di un cda straordinario per discutere le deleghe, la sostituzione  e i compensi degli amministratori.

 

Tutto fa pensare che quindi il ceo Perissinotto abbia le ore contate. Sembra dalle ricostruzioni di stampa che Mediobanca e alcuni gradi soci avrebbero sfiduciato il manager che alla guida del gruppo dal 2001. In dettaglio sembra che l'a.d. di Mediobanca Alberto Nagel, così come riporta Il Sole 24 Ore, avrebbe incontrato l'a.d. di Generali mercoledì scorso per esprimergli l'insofferenza di alcuni grandi soci del Leone, tra i quali anche Caltagirone e Del Vecchio, per la negativa performance del titolo, chiedendogli di dimettersi. Ma il manager si sarebbe rifiutato.

 

Le rimostranze non riguarderebbero tanto la gestione tecnica, quanto la debolezza del titolo che solo lo scorso anno ha perso il 31,8% contro l'indice di riferimento che ha ceduto invece il 22,52%. Il titolo, inoltre, da inizio anno è passato da 12,06 euro a 8,215 euro con una perdita di 31,88% contro l'indice di riferimento che ha ceduto il 30,33%. 

 

Intanto inizia il toto-nomine e molti vedono già possibile la nomina di Mario Greco, ex a.d. di Ras e attuale ceo di General Insurance di Zurich. Per altri invece dietro la motivazione molto anglosassone "dimettiti perché il titolo sta facendo male" ci sarebbero alcuni retroscena all'italiana, come l'amicizia di lungo corso di Perissinotto con Roberto Meneguzzo (del fondo Palladio) che avrebbe ostacolato la fusione tra Unipol e Fonsai, invece ben vista da Mediobanca.