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5/4/2012 | marco.gementi
La banca britannica Royal Bank of Scotland, per l'82% in mano al governo del Regno Unito, triplica le sue perdite nette nel primo trimestre dell'anno a 1,52 miliardi di sterline (1,87 miliardi di euro).
In compenso i profitti operativi ammontano a 1,2 miliardi di sterline, in netto aumento rispetto ai 144 milioni di un anno fa. "Siamo contenti dei nostri progressi nel primo trimestre - commenta l'amministratore delegato, Stephen Hester - anche se la situazione generale resta difficile. Rbs continua a riguadagnare forza e resistenza".
Le cause
A pesare sui conti del gruppo è stata la nuova svalutazione del portafoglio crediti. La banca, che è stato protagonista di uno dei più grandi salvataggi da parte dello Stato, ha poi annunciato di essere pronta restituire alle casse del governo l'ultima tranche di aiuti ricevuti.
I tagli
Hester, da quando è entrato in carica nel 2008, ha tagliato 35mila posti di lavoro, ha ridotto gli asset del gruppo per oltre 700 miliardi di sterline e paragonandosi a un artificiere dice: "Ho disinnescato la più grande bomba a orologeria della storia".
Il governo ha iniettato nelle casse di Rbs 45,5 miliardi di sterline che adesso, dopo il cessato divieto dell'Unione europea, ricomincerà a pagare dividendi agli azionisti "privilegiati" che incasseranno una cedola da 350 milioni.
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