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1/12/2023 | Marcella Persola
Chi crede ancora nei BTP? Se andiamo a vedere la composizione della domanda della nuova emissione del BTP a 20 anni qualche risposta possiamo darla.
Così come comunicato dal Mef il nuovo BTP a 20 anni, con scadenza 1° settembre 2043 e tasso nominale annuo del 4,45%, collocato il 10 gennaio per un importo complessivo di 7 miliardi di euro, ha visto la partecipazione all’operazione di circa 160 investitori per una domanda complessiva pari a circa 27 miliardi.
In particolare, il 39% dell’importo sottoscritto è stato aggiudicato dalle banche mentre il 24,7 dai fund manager. Significativa la partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo che hanno acquistato il 30,5%, (in particolare il 6,3% è andato a fondi pensione e assicurazioni, mentre il 24,2% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative).
Agli hedge fund è stato aggiudicato il 5,8% dell’ammontare complessivo, mentre la quota residuale è stata sottoscritta da imprese non finanziarie.
La distribuzione geografica è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 20 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa la metà dell’emissione (il 50,53%), il restante è andato agli investitori domestici.
Tra gli investitori esteri, la quota più rilevante del collocamento, pari al 48,37%, è stata sottoscritta da investitori europei, provenienti in particolare da Regno Unito (17,87%), Paesi Scandinavi (7,03%), penisola iberica (6,30%), Francia (4,86%), Germania, Austria e Svizzera (3,77%), e altri paesi europei (8,54%). La restante quota dell’emissione è stata collocata al di fuori dell’Europa, in particolare negli Stati Uniti (1,45%), mentre la quota residuale dello 0,71% è stata acquistata da investitori di altri paesi extraeuropei.
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