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11/17/2020 | Lorenza Roma
Per il terzo anno consecutivo, Banor SIM insieme alla School of Management del Politecnico di Milano ha portato avanti una nuova ricerca in ambito ESG, che si concentra sul mercato obbligazionario. Dopo le precedenti analisi più puntuali prima sul mercato azionario, poi su quello obbligazionario, questa volta l’obiettivo è stato rispondere a una domanda specifica sul trend trimestrale del rating ESG e la sua possibile relazione con i rendimenti delle obbligazioni societarie. Per lo studio sono state considerate sia obbligazioni high yield che investment grade e si è proceduto ad osservare la relazione tra il miglioramento o il peggioramento del punteggio di sostenibilità di ciascuna e il relativo rendimento.
Quando il rischio di insolvenza è trascurabile, cioè sul mercato investment grade, l’andamento delle metriche ESG non ha un impatto così rilevante sui rendimenti; guardare ai miglioramenti o peggioramenti, fa emergere una buona correlazione con la componente social, in particolare per quello che riguarda la gestione della sicurezza e delle controversie con i clienti ed eventuali premi in tema di responsabilità sociale. Quando invece il rischio di insolvenza è maggiore, considerando cioè i titoli high yield, i fattori ESG si dimostrano marcatamente più importanti; in particolare, un portafoglio costruito secondo una logica “dinamica” rispetto ai fattori environmental e governance è stato in grado di generare extra-rendimenti significativi.
Lo scarso impatto dei fattori ESG sui rendimenti obbligazionari investment grade è probabilmente legato al fatto che il tasso di default dei titoli investment grade è praticamente zero (la media degli ultimi 10 anni è 0,01%, ovvero solo lo 0,01% delle società I.G. fallisce entro 12 mesi), quindi le dinamiche dei rendimenti sembrano più determinate dalle politiche delle Banche Centrali che dai fondamentali dell’emittente. Nel mondo high yield, dove invece le dinamiche dell’emittente sono cruciali, l’andamento trimestrale del rating ESG ha un impatto sui rendimenti. La conclusione è che una gestione dinamica del portafoglio, che includa anche considerazioni ESG, mostra migliori parametri rispetto a una gestione più statica.
“La partnership con Banor SIM in questi tre anni ci ha permesso di maturare una conoscenza approfondita sulla relazione fra performance di mercato dei titoli finanziari e metriche ESG delle imprese emittenti”, ha commentato Giancarlo Giudici, professore ordinario di Corporate Finance alla School of Management del Politecnico di Milano. “Questa competenza sarà messa al servizio di un prossimo nuovo master universitario in Sustainable Finance che il Politecnico di Milano offrirà a partire dal 2021, con l'obiettivo di formare professionisti in grado di integrare valutazioni di sostenibilità nell'analisi finanziaria fondamentale”.
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