Tempo di lettura: 2min
12/18/2019
Gli italiani hanno più fiducia nel futuro che nel presente e, soprattutto, hanno una visione del loro “particolare” più ottimista del mondo che li circonda. Per questo si continua a fare progetti per la propria famiglia e si utilizza il risparmio per mettersi al sicuro e per far fronte ad emergenze. Inoltre, ancora una volta, i prodotti finanziari restano preferiti a immobili e liquidità, e le scelte di investimento cambiano in modo sensibile a seconda del profilo psicologico dell’investitore. Sono queste le principali evidenze che ha rivelato l’ultima edizione (autunno 2019) dell’Osservatorio semestrale, a cura di ANIMA Sgr, in collaborazione con la società di ricerche di mercato Eumetra Mr.
In lieve crescita, rispetto a sei mesi fa, la progettualità degli italiani. Ma ciò che va sottolineato è che, nonostante un sentiment non particolarmente ottimista sulle prospettive a breve termine del nostro Paese, comunque si progetta e si ha una visione del “particolare” migliore di quella del mondo intorno. Secondo l'osservatorio sono 33 milioni gli italiani che hanno progetti di carattere economico (da 32 a maggio), ciascuno, in media, con 2,8 progetti (dai 2,5 di maggio). Inoltre, tra le tipologie, come già detto, vincono quelli di risparmio per finalità di sicurezza o emergenze (indicato dal 51% dei bancarizzati e dal 55% degli investitori). L’esigenza di costruirsi una pensione integrativa, ovvero il cosiddetto “rischio longevità”, invece, oggi non preoccupa più di tanto (come progetto specifico è rilevante soltanto per il 19% dei bancarizzati e per il 26% degli investitori), ma viene ancora visto come una questione da affrontare in avanti nel tempo.
Scorrendo la ricerca si nota un altro dato interessante ovvero l'aumento della sensibilità per i rischi legati ai cambiamenti climatici e aumenta anche, rispetto a sei mesi fa, la conoscenza (dichiarata) delle tematiche ESG (Environment, Social, Governance): due investitori su tre ne hanno sentito parlare. Nelle scelte di investimento, infine, c’è una frangia molto ristretta (3%) di investitori insensibili al tema della sostenibilità, una fascia un po’ più ampia (12%) di paladini dell’investimento sostenibile mentre la grande maggioranza si distribuisce su posizioni bilanciate e tiene in considerazione sia il rendimento prospettico di un investimento sia la sua sostenibilità e responsabilità.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie