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4/4/2018 | Greta Bisello
La correzione avvenuta tra febbraio e marzo ha investito tutti i settori tranne quello dell'information technology. Francesco Lomartire (in foto), responsabile di SPDR ETF per l’Italia, analizza gli elementi che hanno garantito questo tipo di performance.
I principali fattori che hanno garantito questo tipo di resistenza sono: la maturazione dei modelli di business che ha alimentato una forte crescita dei ricavi e della marginalità; il forte momentum degli utili e il consensus sulle previsioni di crescita degli EPS (earning per share) al 19% per il 2018 e infine la convinzione degli investitori che il Tech stia diventando un settore difensivo perché caratterizzato da una minore volatilità.
Nonostante il Tech scambi con un considerevole premio di rating rispetto all'indice MSCI World, il che è corretto rispetto alle stime attuali e lascia poco spazio per delusioni, il settore non è immune dai rischi.
I fattori regolamentari che potrebbero impattare su ricavi e operatività, come ad esempio il recente data breach relativo ai social network potrebbe influenzare molto negativamente questo scenario di mercato. O ancora la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che potrebbe prendere di mira le apparecchiature tecnologiche e infine i timori che l'amministrazione Trump possa pesare sulle attività delle società del settore (si pensi al recente blocco dell’acquisizione di Qualcomm da parte di Broadcom per motivi di sicurezza nazionale).
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