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9/7/2016 | Davide Mosca
Chi non può permettersi di esporsi a correzioni del mercato lo ama per la sua natura di bene rifugio, mentre gli investori con alti profili di rischio lo amano per il suo apporto di diversificazione all'interno del portafoglio. Insomma, tutti pazzi per l'oro. È questa la conclusione dell'analisi di Matt Johnson, head of european coverage di Source.
Con i titoli di Stato in valuta forte con rendimenti vicini o pari a zero, l'oro appare a molti una scelta obbligata, sostenuta dalle previsioni sui movimenti, o meglio sulla mancanza di movimenti, dei tassi di interesse nel breve periodo. Secondo Johnson, inoltre, anche in caso di rialzo anticipato dei tassi di interessi statunitensi, l'impatto sul metallo prezioso sarebbe minimo. "La ragione - si legge nella nota di Source - è data dalla forte domanda di oro, in particolare in Asia, dove esso è considerato un modo per immagazzinare valore in uno scenario di deflazione."
1300 dollari l'oncia, a fronte dei 1350 degli scambi attuali, è il prezzo fissato dalla società di investimento per considerare l'oro una buona opportunità di acquisto. Le previsioni a 12 mesi vanno da 664 a 1532 dollari, con "la stima più bassa che presume una normalizzazione dell'economia, rendimenti obbligazionari statunitensi reali nuovamente in linea con una crescita economica a lungo termine del 2% e il mantenimento dell'inflazione intorno al 2% da parte della Fed. La stima più alta si basa invece su un rapido arrivo della recessione negli Stati Uniti, un'inflazione stimata all'1% e un apprezzamento del 10% del dollaro Usa derivante da una tendenza di mercato verso investimenti sicuri."
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