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Elezioni greche: per l'Eurozona i guai non sono finiti

1/27/2015 | Redazione Advisor

Il risultato elettorale greco era previsto e, anche se i timori di un rischio contagio non sono da escludere, non dobbiamo dimenticare che il settore finanziario in Europa oggi è molto più forte rispetto al 2011.


Il risultato elettorale greco era previsto e, anche se i timori di un rischio contagio non sono da escludere, non dobbiamo dimenticare che il settore finanziario in Europa oggi è molto più forte rispetto al 2011. È questo il pensiero di Paras Anand, Responsabile per l’azionari Europa di Fidelity Worldwide Investment che invita tutti a concentrarsi più sui fondamentali dell'Eurozona che sulla politica della Grecia. "Una delle preoccupazioni maggiori per gli investitori è ovviamente il rischio di contagio" spiega subito Anand.

 

"Il risultato elettorale in Grecia è il punto focale negativo più recente per i commentatori europei e certamente non sarà l'ultima notizia che potrà destare preoccupazione sul futuro dell’Europa.  A mio avviso, però, il settore finanziario in Europa è molto più forte rispetto al 2011, anno dell'ultimo picco della crisi del debito sovrano. Negli ultimi anni i principali istituti finanziari della regione hanno ricostituito le proprie riserve di capitale, ridotto le partecipazioni azionarie incrociate cross-holding e superato severi stress test, potenziando così la propria capacità di assorbire eventuali shock".

 

Attenzione, però, "i rischi all'interno dell'Eurozona non si sono ovviamente risolti, ma la probabilità che eventuali crisi localizzate riescano a modificare significativamente e immediatamente il premio al rischio nella regione è ridotta.  Di conseguenza, sono convinto che nel prossimo futuro i fondamentali incideranno sui rendimenti più di quanto non abbiano fatto in alcuni periodi, a volte prolungati, degli ultimi anni”.

 

Gli fa eco Paolo Federici, Managing Director, Southern Europe and Latin America di Fidelity Worldwide Investment. “Il risultato elettorale greco non giunge come un fulmine a ciel sereno, bensì si inserisce in un contesto, quello europeo, dove per cogliere le migliori opportunità di investimento sarà necessario adottare un approccio selettivo, privilegiando cioè le aziende più grandi e più solide, capaci dunque di far fronte a contesti non univocamente positivi grazie a elevati flussi di cassa e modelli di business ben diversificati" spiega Federici che, per quanto concerne i portafogli degli investitori italiani, ricorda "numerose delle migliori opportunità di crescita difensiva risiedono attualmente nel mercato azionario statunitense, un mercato storicamente più stabile rispetto ad altri e che beneficia di numerosi trend positivi di lungo periodo oltre che di fattori congiunturali favorevoli" spiega il manager di Fidelity che in questi giorni sta incontrando il mondo dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) con il Roadshow che toccherà 40 città italiane.

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