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Investitori europei, sono gli italiani quelli che si affidano di più ai pf

4/9/2014 | Marcella Persola

E' una delle evidenze che emerge dalla ricerca condotta da Legg Mason. Tra le altre evidenze anche il fatto che i risparmiatori sono sempre più interessati a una rendita e che l'estero...


Il 73% degli investitori italiani afferma che è importante, anzi molto importante investire in prodotti capaci di generare income. E' questa una delle evidenze che emerge dalla Global Investment Survey 2014 presentata da Legg Mason.
E' ancora quindi l'income quello che attira maggiormente gli investitori che nell'individuare quali sono le asset class che possono rispondere a questo bisogno evidenziano: i prodotti a reddito garantito (61%) e i bond high yield (40%). E il grado di soddisfazione nei confronti di questi prodotti è buono (circa il 68% si dice soddisfatto) seppure la percentuale sia più bassa rispetto ad altri paesi europei (72% di soddisfazione in Francia; 78% in Germania, l'80% in Spagna).

La ricerca infatti è stata svolta a livello globale coinvolgendo 20 paesi e ha raccolto i dati di oltre 4.000 intervistati, di cui 1.600 europei e di questi 200 italiani (con un patrimonio medio in gestione di circa 1 milione e 700 mila dollari) facendo emerge alcune evidenze e anche atteggiamenti contrarian.

Legata alla volontà di ottenere una maggiore rendita c'è la voglia di esplorare mercati differenti. Ecco perché gli italiani, in particolare, si dicono propensi a investire all'estero. Nel dettaglio l'86% degli investitori investe almeno l'1% del proprio portafoglio nei mercati internazionali, tanto che il 31% degli investimenti sono fatti fuori dall'Italia: è la più larga fetta del portafoglio investita fuori dal proprio paese riscontrata tra tutti i paesi europei (18% UK; 16% Germania, 15% Spagna). E la propensione sembra essere contagiosa perché anche tra coloro che oggi non investono fuori dall'Italia il 51% dichiara che sicuramente prenderà in considerazione questa opportunità. Anche perché tra le motivazioni addotte tra chi investe all'estero c'è la possibilità di ottenere una rendita più alta di quanto può offrire il mercato italiano e la possibilità di diversificare tra mercati differenti.


Marco Negri, country head Italia di Legg Mason Global Asset Management: “L’investitore italiano è sempre più propenso a guardare oltre il confine nazionale per trovare le migliori opportunità di investimento. Se il reddito fisso resta l’asset class di riferimento, si registra anche una maggiore apertura verso l’azionario internazionale, in particolare quello Usa. Crediamo che, soprattutto in un contesto di elevate volatilità come quello che stiamo vivendo, un approccio sempre più globale all’investimento sia la soluzione migliore per ridurre i rischi puntando comunque ad ottenere un rendimento apprezzabile. In un contesto del genere, la rete di società di Legg Mason, specializzate nelle principali asset class globali, si rivela un modello vincente per venire incontro alle esigenze degli investitori italiani”.

Inoltre dati interessanti e divergenti riguardano anche il rapporto dell'investitore con il consulente finanziario (ex-promotore finanziario). Il 39% dice di essere seguito da un consulente finanziario (ex-promotore finanziario) (è la percentuale più alta riscontrata in Europa, seguita da Uk al 34%; Spagna al 26% e Germania al 17%) e più bassa come prevedibile per gli USA (55%). Interessante anche il dato che evidenzia come tra coloro che non si avvalgono di un consulente finanziario (ex-promotore finanziario) il 37% afferma di essere interessato a farlo. Questo perché le principali caratteristiche che vengono riconosciute ad un consulente finanziario (ex-promotore finanziario) - tra coloro che se ne avvalgono - sono: 1) disponibilità e reattività (48%) 2) la capacità di ispirare la fiducia di essere in grado di aiutare a conseguire i propri obiettivi finanziari (47%) 3) la capacità di avere un approccio globale all’investimento (47%). Tra coloro che si avvalgono di un consulente finanziario (ex-promotore finanziario), i principali benefici ricevuti sono: 1) opportunità per ottenere migliori performance su gli investimenti (47%) 2) creazione di un piano finanziario formale per raggiungere gli obiettivi (42%) 3) evitare errori costosi che si commetterebbero da soli (41%).

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