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11/26/2024 | Marcella Persola
Compresa tra le case di gestione europee nella top 5 in termini di flussi in fondi attivi secondo Morningstar, Nordea AM punta a replicare il successo del 2024, con il lancio a inizio anno di una strategia target date, così come racconta Fabio Caiani, (nella foto) managing director, head of south east Europe.
Quali sono gli elementi che caratterizzano il vostro gruppo rispetto agli altri asset manager?
Nordea è un leader non solo a livello europeo, ma anche a livello internazionale per quanto riguarda la sostenibilità e l’investimento ESG. Abbiamo iniziato il nostro percorso più di 30 anni fa perfezionando processi, strumenti e prodotti che ci consentono di essere il partner ESG di riferimento per i nostri clienti a livello globale.
Un altro elemento che ci contraddistingue è costituito dalle nostre competenze nel credito europeo. Nello specifico siamo fra i pochi a vantare più di 20 anni di esperienza nella gestione dei covered bond (obbligazione garantite), un’asset class ancora troppo poco conosciuta in Italia rispetto al potenziale di rendimento e alto livello di sicurezza che offre agli investitori. Sempre nello spazio del credito europeo, ci posizioniamo fortemente fra i leader nella gestione del debito finanziario. In questo segmento vantiamo un team di gestione dedicato a cogliere le opportunità di questo universo complesso, altamente regolamentato e con rendimenti assolutamente interessanti
Quali risultati avete conseguito nell'ultimo trimestre?
Nell’ultimo trimestre abbiamo continuato a registrate una crescita generale a livello di masse in gestione andando da 264 a 270 miliardi. Questo dato riconferma un trend positivo che, considerando il clima di forte incertezza economica e geopolitica, ci consente di chiudere un anno sfidante ma positivo.
Secondo i dati Morningstar infatti il 2024 ci vede nella top 5 in termini di flussi in fondi attivi fra la case d gestione europee. Tutto ciò rappresenta un’ulteriore prova della qualità dei nostri prodotti e del supporto che offriamo ai nostri clienti.
Un driver importante di questa crescita è stata la componente ESG. Infatti le masse in gestione in fondi articolo 8 e articolo 9 sono aumentate dal 188 miliardi a 196, mostrando un incremento del 4%.
La domanda verso queste soluzioni resta solida e resiliente, soprattutto sul versante die clienti istituzionali. Sempre più fondi pensione e asset owner si affidano al nostro expertise nell’investimento responsabile riconoscendoci come leader ESG a livello globale.
Proprio qualche settimana fa uno dei più grandi fondi pensione americani ha selezionato lo nostra strategie ESG Global Stars Equity per la gestione di 450 milioni di dollari in un portaolio azionario globale con un forte focus su ESG e riduzione delle emissioni.
Quali elementi hanno influenzato tali risultati?
In generale direi tre elementi. In primo luogo, il taglio dei tassi sia la Fed che BCE ha creato nuove dinamiche fra gli investitori a cui si aggiunge l’enorme mole di depositi di conto corrente prossimi alla scadenza fra questo e il prossimo anno (circa 1 trilione di euro). Questo ha innescato nuovamente una ricerca di rendimento e una spinta, seppur ancora timida, verso una gestione attiva dell’esposizione obbligazionaria.
In secondo luogo abbiamo visto una normalizzazione dei mercati azionari. I magnifici 7 hanno perso il loro smalto e c’è più consapevolezza fra gli investitori dell’eccessiva concentrazione che ancora caratterizza il mercato azionario americano. Da ciò è scaturita un’esigenza di diversificazione che si era un po’ persa nell’ultimo anno.
Infine, a livello istituzionale abbiamo visto un intensificarsi della corsa verso la decarbonizzazione. Il 2030 si avvicina e molti clienti devono allinearsi agli obiettivi pubblicamente assunti in termini di abbattimento delle emissioni in portafoglio. Questo ha nutrito nel 2024 la domanda da parte di clienti istituzionali (in primis fondi pensione) verso le nostre strategie climatiche e di decarbonizzazione.
Quali delle vostre strategie hanno premiato gli investitori?
In linea con le nostre “core” expertise ESG, la nostra strategia Global Diversity Engagement dedicata alle aziende leader nella diversità e inclusione ha premiato gli investitori azionari aggiungendo più di 2.5% di alfa alla performance dell’MSCI World. Inoltre l’attività di engagement condotta dal nostro Responsible Investment team sta continuando a spingere le aziende coinvolte nel miglioramento delle proprie politiche di Diversity & Inclusion e nella relativa reportistica. Quindi ha premiato sia le tasche degli investitori, sia la società più in generale.
Sul versante obbligazionario, la strategia European Covered Bond Opportunities ha offerto un rendimento vicino al 5% (4.74%) da inizio anno. In sostanza in linea con i BTP, ma con una qualità del credito decisamente più alta.
Infine la strategia dedicata al debito finanziario (la European Financial Debt) da inizio anno sta offrendo quasi un 9% (8.93%). Parliamo di una performance maggiore del credito high yield e con rischio di credito inferiore in virtù della solidità e della regolamentazione dei sottostanti (istituti di credito e assicurazioni).
Guardando al futuro quali sono le vostre aspettative?
Ci sono diversi elementi che posso influenzare lo scenario nel 2025. Con le elezioni americane alle spalle, resta da vedere se si materializzerà o meno la recessione in USA, quali saranno gli sviluppi dell’economia europea e le evoluzioni del quadro geopolitico.
In generale vedremo tassi in diminuzione e livelli elevati di incertezza. In questo scenario le dinamiche viste nel 2024 proseguiranno anche nel 2025. Ovvero, lato investitori privati, una ricerca di soluzioni che nel reddito fisso che consentano di mantenere i rendimenti passati offendo sicurezza e meno riluttanza a investire per investitori meno sofisticati, ma ancora preoccupati dal contesto geopolitico. Su questa scia lanceremo a inizio anno una strategia target date per dare a questi clienti uno strumento semplice ed efficace per posizionarsi per il nuovo scenario economico facendo fruttare la propria liquidità con la tranquillità di non avere sorprese inaspettate.
Lato istituzionale proseguirà questo spinta verso la sostenibilità e decarbonizzazione. Perciò ci aspettiamo un 2025 in generale positivo e costellato di successi tanto quanto si è dimostrato il 2024.
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