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Come accedere agli investimenti nelle infrastrutture rinnovabili con i fondi semiliquidi

6/20/2024 | Redazione ADVISOR

La partecipazione agli investimenti infrastrutturali è stata per molto tempo appannaggio pressoché esclusivo dei grandi investitori istituzionali, ma ora, grazie agli aggiornamenti normativi e all’innovazione prodotto, le cose sono cambiate.


Secondo l’International Renewable Energy Agency, la quota annuale di investimento sulle infrastrutture rinnovabili supererà i 2.000 miliardi di dollari entro il 2030. Gran parte di questo capitale sarà indirizzato verso asset tradizionali di energia rinnovabile come parchi eolici, centrali solari e centrali idroelettriche, ma il capitale è investito anche in aree come la produzione di idrogeno verde, lo stoccaggio di batterie e le reti di calore su larga scala. “Le partecipazioni dirette in infrastrutture legate alla transizione energetica offrono potenzialmente ritorni più elevati, diversificazione del portafoglio e benefici concreti per l'ambiente e la società, oltre che per la sicurezza energetica” sottolineano gli esperti di Schroders che evidenziano come oggi rispetto al passato ci siano maggiori opportunità per gli investitori individuali di accedere a questi strumenti. 

“Oggi sono disponibili nuove tipologie di prodotto per consentire ai privati di accedere a questo tipo di investimenti, diversificando le fonti di rischio e di rendimento grazie a flussi di cassa elevati, stabili e prevedibili: la domanda per queste soluzioni è in ascesa” precisano gli esperti di Schroders.

In particolare i fondi semiliquidi permettono agli investitori di acquistare e vendere a un valore patrimoniale netto (NAV) corrente, con punti di ingresso e di uscita sviluppati per fornire liquidità in modo controllato, in genere con un limite massimo alla quantità di capitale che può essere riscattata in un dato momento. 

“Il principale vantaggio degli strumenti semiliquidi consiste nella struttura aperta 'evergreen’ che consente un investimento continuo nel fondo, permettendo agli investitori di vedere il loro denaro messo al lavoro immediatamente. Nel caso delle infrastrutture per la transizione energetica, gli investitori possono trarre vantaggio dalle sue caratteristiche di rischio e rendimento, che possono contribuire a migliori risultati di portafoglio e accedere all’interessante punto di ingresso offerto oggi sul mercato” spiegano da Schroders.

Nel complesso, gli investitori che prendono in considerazione un investimento nella transizione energetica devono capire che, per massimizzarne i benefici, è fondamentale considerarli come investimenti a lungo termine. Pertanto, le allocazioni dovrebbero essere considerate nel contesto degli obiettivi degli investitori, delle esigenze di liquidità e della tolleranza al rischio. Ciò è in linea con la natura delle infrastrutture rinnovabili.

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