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Cina, l’impatto degli stimoli della PBCO su economia e mercati

9/24/2024 | Redazione ADVISOR

Vediamo come i gestori valutano le misure adottate dalla banca centrale cinese per sostenere l'economia in crisi e dare un impulso positivo al suo debole mercato azionario


La banca centrale cinese ha varato una serie di misure per sostenere l'economia cinese in crisi e dare un impulso positivo al suo debole mercato azionario. Vediamo, per i gestori, quali impatti avranno su entrambi i fronti.

Álvaro Sanmartín, chief economist di Amchor IS, sottolinea che “l'intensità delle azioni che vengono lanciate è nettamente superiore a quanto previsto dal mercato. È stato ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria di 50 punti base, i tassi di interesse sono stati abbassati di 20 punti base, gli acconti per i mutui sulla seconda casa sono stati ridotti e sono state stabilite misure di iniezione di liquidità per incoraggiare l'acquisto di azioni. È stato rafforzato il sostegno della PBOC all'acquisto di immobili da parte dei governi locali per ridurre lo stock di case vuote. Ritengo che l'entità del pacchetto annunciato sia significativa e che possa consentire alla Cina di raggiungere il suo obiettivo di crescita per il 2024. È probabile, per questo motivo, che contribuisca a migliorare il sentiment nei confronti delle azioni cinesi che sono davvero convenienti. È anche un altro elemento che può aiutare il sentiment generale nei confronti degli asset rischiosi, in questo caso soprattutto quelli emergenti e forse anche l'Europa, dato che il nostro continente è più esposto alla Cina rispetto agli Stati Uniti”.

Robert Gilhooly, senior emerging markets economist di abrdn, spiega che “la Cina ha adottato una serie di misure di allentamento più aggressive. La valuta più forte e i tagli dei tassi della Fed hanno probabilmente contribuito a stimolare l'azione, così come il riconoscimento che l'obiettivo di crescita di quest'anno potrebbe non essere raggiunto. Inoltre, la Pboc sembra aver abbandonato le proprie obiezioni alla stabilità finanziaria per quanto riguarda i tassi più bassi, optando invece per proteggere i margini di interesse netti delle banche attraverso tagli ai tassi di deposito. Di fatto ora la Pboc sta tollerando il calo dei rendimenti a lunga scadenza. Rispetto all'approccio graduale a cui eravamo abituati, che in un'occasione ha visto persino un adeguamento del tasso di riferimento di appena 5 pb, il pacchetto odierno è più significativo, ma superare le basse aspettative di crescita è ben lungi dall'essere in grado di risollevare l'economia e il sentiment del mercato. Il taglio di 50 pb ai costi di finanziamento dei mutuatari esistenti è la cosa più vicina a un trasferimento fiscale per le famiglie. Ma altre misure a sostegno del mercato immobiliare sembrano ancora improbabili per affrontare il problema degli appartamenti non completati, per cui è necessario che qualcuno (governo locale o centrale) si faccia carico di un costo fiscale sostanziale. Nel complesso, è probabile che la spesa delle famiglie rimanga limitata dall'effetto ricchezza negativo derivante dal calo dei prezzi delle case e dalla debolezza del mercato del lavoro”.

Secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, “il pacchetto di misure è insolitamente molto ampio e segnala un crescente malessere a Pechino dopo una serie di numeri deludenti su andamento del mercato azionario, situazione del lavoro, crescita economica e inflazione. Riteniamo che le misure di sostegno senza radicali riforme strutturali non siano in grado di rilanciare nel lungo periodo l’economia cinese caratterizzata dalla grave crisi del mercato immobiliare, dal peggioramento dei rapporti commerciali, dalla dipendenza dalle esportazioni e dalla domanda esterna, dalla debolezza del mercato interno, dal rallentamento della crescita demografica e dall’elevato indebitamento. Un pacchetto una-tantum può portare rialzi significativi nel breve periodo sui mercati azionari ma non di lungo termine”. 

“Tutti gli indici azionari - conclude Diodovich - hanno mostrato un forte balzo in alto, recuperando gran parte del terreno perso negli ultimi mesi. Sull'azionario europeo abbiamo assistito a un boom di acquisti sul comparto del lusso, molto legato all'andamento della domanda cinese. Rialzi superiori al 4% per LVMH, Kering, Hermes International, Prada e Brunello Cucinelli”.

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