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Bond sovrani e sostenibili

12/23/2024 | Vincent Compiègne*

L’approccio di misurazione della sostenibilità non implica un calo dei rendimenti ma diversamente da quanto si creda, aiuta a evitare rischi specifici


Mentre la carenza idrica, il cambiamento climatico e le tensioni geopolitiche ridefiniscono il nostro mondo, la sostenibilità dello Stato diventa un indicatore fondamentale per valutare i rischi associati al debito sovrano. Oggi la questione non è più solo se uno Stato sarà in grado di ripagare il proprio debito, ma anche se avrà la volontà di farlo, soprattutto in un contesto di crescente autocrazia. Ad esempio, nel 2022, abbiamo analizzato la performance dei titoli sovrani dei Paesi secondo la classificazione di Freedom House: liberi, parzialmente liberi o non liberi. Questa analisi ha rivelato che le obbligazioni dei “paesi liberi” hanno registrato una leggera sovraperformance, un importante fattore nel nostro modello di analisi degli emittenti sovrani per cogliere l’impatto della governance sulla sostenibilità del debito. (Gli scenari e i dati presentati sono stime basate su informazioni passate, non costituiscono un indicatore preciso e non garantiscono in alcun modo performance future. La performance dei titoli di Stato dei mercati emergenti tra aprile 2006 e settembre 2022 è stata valutata utilizzando il JP Morgan Emerging Markets Bond Index Global Diversified™ (EMBIGD) come benchmark di mercato. Durante questo periodo, i paesi “liberi” hanno registrato una sovraperformance media di 30 punti base all’anno.)

In Candriam, il nostro modello di analisi si basa su quattro pilastri: capitale naturale, umano, sociale ed economico, secondo la prospettiva della Banca Mondiale e di altre istituzioni.

Il nostro approccio, tuttavia, si distingue per la visione del capitale naturale, che consideriamo come una risorsa limitata e insostituibile. Ciò significa che, il deterioramento ambientale non può essere compensato dalla crescita degli altri capitali - umano, sociale o economico, Per noi tale limite sottolinea l’importanza di preservare le risorse naturali nonostante le pressioni dello sviluppo. Questo è il motivo per cui il pilastro del capitale naturale guida la nostra selezione attiva del debito sovrano emergente, identificando così gli emittenti impegnati a favore di un futuro sostenibile.

Per rispecchiare le specifiche esigenze di ciascun paese, adattiamo l’importanza di ciascun pilastro sulla base del relativo livello di sviluppo. In Norvegia, ad esempio, la mobilità elettrica ha un notevole impatto sul punteggio di sostenibilità, mentre in Uganda risulta fondamentale la sicurezza alimentare.

Naturalmente, queste sfide legate alla sostenibilità non sono uniformi in tutto il mondo. In America Latina, ad esempio, le tendenze sono caratterizzate da sfide economiche significative e da una lenta adozione delle energie rinnovabili dovute ad un complesso contesto imprenditoriale. Queste dinamiche regionali ci consentono di affinare la visione dei rischi e delle opportunità legate a ciascun Paese.

Per gli investitori, questo approccio di misurazione della sostenibilità può diventare una leva di performance. Contrariamente alla credenza comune, restringere l’universo d’investimento agli stati considerati sostenibili non implica necessariamente un calo dei rendimenti. Diversamente il nostro modello aiuta a evitare rischi specifici. Infatti, confrontando il nostro universo di investimenti sovrani sostenibili con indici di riferimento come il JP Morgan Emerging Markets Bond Index Global Diversified™ tra il 2013 e il 2024, abbiamo riscontrato una leggera sovraperformance (L’universo d’investimento è stato rivisto periodicamente, generalmente ogni anno. I dati relativi a 46 emittenti nell’universo sovrano sostenibile dei mercati emergenti di Candriam e 70 nell’indice EMBIGD sono aggiornati a settembre 2024.), a dimostrazione che una selezione incentrata sulla sostenibilità può combinare performance e riduzione del rischio.

A fronte di tali osservazioni e tenendo conto della cruciale questione dell’acqua per il futuro, Candriam ha lanciato nel 2023 una strategia di investimento dedicata alle risorse idriche, e, con questo obiettivo supportiamo organizzazioni come Join For Water. L’acqua, risorsa vitale per l’umanità, rappresenta l’urgenza della transizione sostenibile e simboleggia le scelte critiche che attendono agli Stati per garantire non solo il loro futuro, ma anche quello del pianeta.

 *deputy global head of ESG investments & research Candriam

Articolo tratto dal numero di dicembre di ADVISOR,
disponibile in edicola oppure qui in abbonamento cartaceo o digitale

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