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1/5/2012
Non c'è pace per Unicredit,l'anno nuovo inizia con un nuovo tonfo e il titolo scende ai livelli dell'ottobre del 1992, cioè torna al valore del solo Credito Italiano, prima della serie di fusioni che hanno portato all'attuale assetto.
Oggi il Cda ha cominicato il prezzo per sottoscrivere dell'aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro: 1,943 euro per azione, l'opzione è di 2 titoli nuovi per ogni azione posseduta.
Il prezzo rappresenta uno sconto sui valori attuali di oltre il 40%, il più forte fra quelli applicati nelle ultime operazioni simili da parte delle banche italiane: secondo gli esperti, è dettato dal timore di avere poche adesioni, visto lo scarso appeal della banca.
La crisi di Unicredit si è allargata agli altri istituti italiani, tutti in profondo rosso, con effetto a catena sull'indice di piazza affari, il peggiore in Europa con un calo del 2%.
La Giornata è stata molto negativa anche nel resto d'Europa, con la Spagna sempre più al centro della crisi dell'Eurozona, Il Governo di Madrid ha negato di voler chiedere aiuto all'UE e al FMI
Meno scossoni sul fronte Spread, stabile sui 500 punti, mentre la BCE - sembra - sta intensificando gli acquisti di titoli di stato spagnoli per sostenerne le quotazioni
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