Gli investitori europei guardano con maggiore interesse all'investimento in strategie hedge e private asset. A confermarlo l’ultima edizione del Cerulli Edge Global Edition dalla quale emerge che quasi due quinti (39%) degli asset owner europei che già allocano in hedge fund prevedono di aumentare le loro allocazioni nei prossimi 12 mesi. Tra le banche private e i gestori patrimoniali della regione, il 36% prevede di aumentare le allocazioni raccomandate in hedge fund nello stesso periodo.

"Nel complesso, le prospettive per gli hedge fund nel 2023 sono più positive rispetto agli ultimi anni, grazie all'aumento dei tassi d'interesse e all'aumento della volatilità che crea maggiori opportunità. Gli investitori più sofisticati capiscono che ora è un buon momento per cogliere le dislocazioni del mercato e il mispricing degli asset", afferma Justina Deveikyte, direttore della ricerca della società di consulenza. 
 

Secondo la ricerca, il 39% dei 207 investitori istituzionali intervistati da Cerulli tra dicembre 2022 e gennaio 2023 sta valutando di aumentare le proprie allocazioni agli alternativi liquidi nei prossimi 12-24 mesi, con particolare attenzione ai prodotti long/short equity, long/short credit, managed futures e multistrategy.

Delle 153 banche private e wealth manager intervistati da Cerulli nel gennaio 2023, più di un terzo (36%) prevede di aumentare le allocazioni raccomandate in hedge fund e alternative liquide. Questa risposta, tuttavia, deve essere considerata alla luce della scarsa diffusione esistente in Europa. Nei prossimi due anni, la domanda maggiore di hedge fund dovrebbe provenire dai family office e dai clienti UHNW. Le strategie di hedge fund multistrategy, global macro e neutrali rispetto ai mercati azionari saranno probabilmente le preferite. Il relative value potrebbe vivere un anno difficile: è stata l'unica strategia di hedge fund a registrare un calo netto (4%) nel numero di intervistati dalle banche private che prevedono di allocarlo. 

La diversificazione offerta dagli alternativi liquidi e dagli hedge fund è uno dei fattori che spingono gli investitori a guardare oltre gli investimenti tradizionali. Gli investitori istituzionali utilizzano sempre più spesso hedge fund non OICVM e offshore, concentrandosi su strategie che consentono una maggiore volatilità e minori restrizioni ambientali, sociali e di governance (ESG), nella speranza di ottenere maggiori rendimenti. 

Per quanto riguarda invece gli asset privati, Deveikyte osserva che, sebbene vi sia ancora il timore che gli investitori siano sovra-esposti a tale ambito, la ricerca di Cerulli indica che la maggior parte degli investitori rimane ben sotto-allocata e continuerà ad espandere i propri investimenti in tale asset class. "Il 2022 ha dimostrato a molti investitori che le alternative liquide possono offrire diversificazione e ridurre il rischio", aggiunge l'esperta di Cerulli.

Molti veicoli d'investimento offrono un'esposizione agli asset privati, ma la maggior parte dell'innovazione di prodotto si sta verificando nello spazio dei fondi semiliquidi e dei fondi d'investimento europei a lungo termine (ELTIF). I fondi semi-liquidi stanno diventando sempre più popolari tra i gestori patrimoniali e gli investitori individuali, soprattutto tra gli investitori high-net-worth (HNW) e ultra-HNW (UHNW) e la domanda è molto forte in UK, ma anche in Italia e in Svizzera.