"Una cosa sembra però certa: anche se la disruption causata dall'IA si estenderà ben oltre il mercato azionario, essa rappresenta comunque una grande opportunità per i selezionatori di titoli e i gestori attivi" sottolinea Martin Moeller, co-head of swiss and global equity di UBP che analizza le prospettive del mercato equity globale soffermandosi anche sui nuovi trend strutturali. 

 

Quali sono le prospettive per l’azionario globale per il resto dell'anno?

Gli utili sono stati migliori del previsto nel 1° trimestre 2023, mentre la crescita degli EPS si sta stabilizzando ora intorno allo 0% del consenso per l'intero anno. La maggior parte dei declassamenti dovrebbe riflettersi nel 2° trimestre e la crescita degli utili dovrebbe iniziare a migliorare nel 3° trimestre. Dall’inizio dell’anno osserviamo alcune discrepanze tra i settori e le regioni. I settori della tecnologia e dei servizi di comunicazione sono stati rivalutati, mentre quelli dell'energia, della sanità e dei materiali sono stati declassati.

Nonostante le previsioni sul PIL indichino una ripresa della crescita nel 2023 e nel 2024, che dovrebbe sostenere l’azionario globale, i PMI manifatturieri si stanno indebolendo (al di sotto di 50 nella maggior parte delle regioni), generando incertezze per il resto dell'anno.

Di conseguenza, è fondamentale concentrarsi sulla selezione attiva.

 

Qual è l'impatto dell'attuale contesto dei tassi di interesse e dell'inflazione sulle aziende?

Le società ad alto CFROI® hanno sovraperformato il mercato complessivo: quando l'inflazione era superiore al 2%, poiché hanno dimostrato un elevato potere di determinazione dei prezzi e un basso indebitamento; durante i periodi di volatilità o di recessione, grazie alle loro caratteristiche più difensive, tra cui la visibilità sugli utili. Durante i periodi di bassa inflazione, tutti i segmenti di mercato hanno registrato risultati elevati.

Un nuovo regime iniziato a febbraio 2021 con livelli record di inflazione e rialzi dei tassi di interesse ha avuto l'impatto maggiore sui titoli delle società ad alto CFROI® nel corso del 2022. Tuttavia, questo nuovo regime potrebbe già essere giunto al termine, con l'inflazione che cala lentamente negli Stati Uniti e in Europa, il differenziale tra inflazione e tassi di interesse che si sta riducendo e, di conseguenza, una pausa nei rialzi dei tassi di interesse in vista.

 

Quale approccio state seguendo?

Ci concentriamo sulla selezione attiva e bottom up di società diversificate che creano valore:

• con solidi fondamentali, ovvero potere di determinazione dei prezzi, bilanci solidi, bassi livelli di indebitamento, buone pratiche ESG che portano a elevati e visibili profili di crescita degli utili storici e attuali
• esposte a trend di crescita strutturali come l'intelligenza artificiale, la sanità o la digitalizzazione.

Il recente rapido ritmo dei rialzi dei tassi d'interesse dovrebbe giungere al termine e dovremmo passare a un contesto più favorevole, in cui l'inflazione potrebbe essere ancora in media superiore al 2% mentre i tassi d'interesse si stabilizzano intorno ai livelli attuali.

Se le aspettative di ripresa della crescita per il 2024 dovessero rivelarsi troppo ottimistiche, ci aspettiamo che le società di qualità esposte ai trend di crescita strutturale offrano una migliore visibilità sugli utili e una maggiore resistenza operativa rispetto alle parti cicliche e poco redditizie dei mercati.

 

Guardando alle tendenze strutturali pensate che sia giunto il momento di investire nel settore dell'intelligenza artificiale o ci si deve muovere con cautela?

Dopo un 2022 deludente per gli investitori del settore tecnologico - con il Nasdaq 100 in calo del 33% - alcuni osservatori hanno messo in discussione un settore che aveva dominato l'ultimo decennio. Si sosteneva che i movimenti dei "concept stock" e le loro valutazioni eccessive ricordassero lo scoppio della bolla internet, che i giganti del settore stessero perdendo forza e che la Legge di Moore, considerata cruciale per il progresso tecnologico, fosse ormai superata.

Tuttavia, il settore tecnologico ha ricevuto una nuova spinta con il lancio della prima versione di massa di ChatGPT nel novembre 2022. In particolare, a maggio Nvidia ha fatto tornare il sorriso agli investitori con una guidance fuori dal comune. Si è trattato di un campanello d'allarme, in quanto il consenso aveva lasciato intendere che il titolo fosse significativamente sopravvalutato, cosa che si è poi rivelata sbagliata.

É bene notare è che molte aziende hanno visto le loro valutazioni andare ben oltre le loro previsioni di crescita perché, come sappiamo, il mercato non aspetta. Riteniamo che però sia necessaria una certa cautela per quanto riguarda il settore in generale e il segmento dei semiconduttori in particolare: nel breve termine, vediamo più valore nei produttori di attrezzature che nei produttori e progettisti di chip.

Inoltre, il mercato non ha fatto distinzioni tra le aziende percepite come minacciate da ChatGPT e Bard. Giganti come Accenture e Intuit hanno inizialmente sofferto dell'idea che i loro servizi potessero essere aggirati da potenti algoritmi, mentre queste aziende considerano l'IA generativa un eccellente strumento di produttività.

Alla luce di tutto ciò, una cosa sembra però certa: anche se la disruption causata dall'IA si estenderà ben oltre il mercato azionario, essa rappresenta comunque una grande opportunità per i selezionatori di titoli e i gestori attivi.