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11/23/2022 | Redazione Advisor
Con un'inflazione inarrestabile e tensioni geopolitiche crescenti, le banche centrali continueranno ad alzare i tassi di interesse. L'inasprimento monetario prolungato potrebbe scatenare una recessione imminente. I governi, pur di debellare l'inflazione, sono disposti ad accettare la volatilità dei prezzi delle attività finanziarie e il deterioramento dei fondamentali macroeconomici. Secondo gli economisti di Vanguard, di fronte a questo scenario di incertezza è bene rimanere concentrati sugli obiettivi a lungo termine del cliente e attenersi ai princìpi di una buona asset allocation in un portafoglio globalmente diversificato di azioni e obbligazioni.
La crescita dovrebbe concludersi nel 2023 con un andamento piatto o leggermente negativo nella maggior parte delle principali economie, tranne quella cinese. È probabile che la disoccupazione aumenterà nel corso dell'anno, ma non così tanto come durante le crisi del 2008 e del 2020. A causa della perdita di posti di lavoro e del rallentamento della domanda dei consumatori è probabile che la tendenza al ribasso dell'inflazione si protrarrà fino al 2023.
Gli economisti sostengono che la Bank of England, la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve statunitense, continueranno ad aumentare i tassi d'interesse anche il prossimo anno per combattere l'inflazione. Saranno il picco e la persistenza dei rialzi dei tassi d'interesse, che dipenderanno in larga misura dall'andamento dell'inflazione, che determineranno l'aumento dei rendimenti obbligazionari. Se da un lato l'aumento dei tassi d'interesse ha indotto una sofferenza a breve per gli investitori, dall'altro i tassi d'interesse iniziali più elevati hanno aumentato le aspettative di rendimento per le obbligazioni. Nel complesso, gli investitori con un orizzonte di lungo termine adeguato vedranno crescere il loro patrimonio.
"L'aumento dei tassi d'interesse, dell'inflazione e dei rischi geopolitici ha costretto gli investitori a rivedere al ribasso le aspettative per il futuro. Il lato positivo è che il mercato ribassista di quest'anno ha migliorato le nostre previsioni per le azioni globali", spiegano gli economisti. "Per gli investitori in euro il rendimento delle azioni dell'area euro dovrebbe oscillare tra il 4,9 e il 6,9% annuo nel prossimo decennio, quello delle azioni globali (escluse quelle dell'area euro senza copertura) tra il 3,7 e il 5,7%".
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