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9/12/2022 | Daniele Riosa
“Nella nostra analisi, il sentiment degli investitori e le valutazioni delle azioni cinesi sono scesi a minimi attualmente non sostenibili”. Michael Lai, portfolio manager di Franklin Templeton Emerging Markets, prevede che “avviandoci a entrare nell’ultima parte di quest’anno, siamo pertanto positivi in merito alle prospettive per il mercato azionario cinese. Nonostante sia ragionevole attenderci un certo rallentamento della crescita, sono disponibili strumenti politici che possano sostenere l’economia, impedendo un deragliamento definitive”.
Il gestore individua “vari catalizzatori positivi, che potrebbero contribuire a una ripresa del mercato cinese. Tra questi, un allentamento delle restrizioni legate alla politica dello zero-Covid, una riduzione delle tensioni geopolitiche e la chiara evidenza di un’assenza di ulteriori irrigidimenti nel contesto normativo. Scorgiamo motivi di ottimismo in ciascuna di queste aree. Il governo dovrebbe continuare ad adeguare le politiche relative al Covid-19, trainando una maggiore resilienza dell’economia e flessibilità a fronte di restrizioni localizzate, e utilizzare strumenti politici flessibili. Anticipiamo una stabilizzazione nelle revisioni degli utili, e un passaggio normativo orientato alla messa in atto di politiche già annunciate precedentemente, piuttosto che a nuove misure di irrigidimento incrementali. Come illustrato nei grafici seguenti, la traiettoria della politica monetaria in Cina è stata diversa da quella degli Stati Uniti e di altre grandi banche centrali, con una tendenza a un taglio dei tassi d’interesse in Cina per cui attualmente i rendimenti decennali negli Stati Uniti sono superiori a quelli cinesi, per la prima volta da più di dieci anni a questa parte. Le opportunità generate da obiettivi di lungo termine del governo”.
Il manager è convinto che “le aree allineate agli obiettivi di lungo termine del governo offrano le opportunità maggiori per gli investitori. La prosperità diffusa, ad esempio, potrebbe ampliare le dimensioni complessive del reddito disponibile e sostenere il welfare sociale, considerando che le lower-tier cities, o città di bassa fascia, continuano ad essere un ampio mercato non ancora penetrato per molti prodotti di consumo e servizi. Lo sviluppo green, con una decarbonizzazione graduale che eviti scosse dannose per la crescita economica, dovrebbe consentire alle società cinesi di assicurarsi una leadership globale in catene di forniture che vanno dai veicoli a nuova energia (NEV) all’energia solare”.
Secondo noi “i settori fortemente esposti a NEV, energia solare, eolica e stoccaggio di energia hanno un potenziale di rialzo a seguito della crescita vivace e robusta dei NEV, i prezzi elevati dell’energia, la guerra in atto tra Russia e Ucraina e i sussidi governativi. Anche la conquista dell’indipendenza dalle importazioni, sostituendo i componenti importati con prodotti equivalenti di fabbricazione domestica in tecnologie chiave, quali i semiconduttori, rappresenta un’enorme opportunità di crescita con benefici strategici. Per contestualizzare, nel 2021 la Cina ha importato semiconduttori per più di 400 miliardi di dollari. Altre opportunità si possono trovare in società internet di ottima qualità, le cui valutazioni sono crollate ma che hanno in bilancio una liquidità abbondante, stanno migliorando le efficienze dei costi e stanno restituendo liquidità agli azionisti”.
“A nostro avviso - precisa l’esperto - vi sono rischi in settori caratterizzati da un eccesso di offerta e di debito (ad esempio l’edilizia) e una crescita limitata degli utili nonché restituzioni agli azionisti (ad esempio le utility gestite a vantaggio pubblico, non per investitori di minoranza). Riteniamo vulnerabili a causa di un minore appetito per il rischio le società con flussi di cassa deboli, che contano sulla raccolta di finanziamenti a sostegno dell’attività commerciale. Ci attendiamo anche una pressione nei prossimi trimestri su settori fortemente esposti ai consumi, a causa di una scarsa fiducia dei consumatori e debolezza della domanda”.
“Continueremo a cercare opportunità nel mercato azionario cinese, gestendo attivamente i nostri portafogli in base a una ricerca bottom-up sulle società e un monitoraggio top-down sulla macroeconomia e la politica. Nel lungo termine, continuiamo a essere ottimisti per il mercato cinese”, conclude Lai.
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