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9/15/2011 | Massimo Morici
Non è finita. Secondo la Bce, che oggi ha reso noto il bollettino di settembre, i governi dell'area euro "devono essere pronti ad attuare misure di risanamento aggiuntive, in particolare dal lato della spesa, qualora si realizzino rischi relativi alla realizzazione degli attuali obiettivi di bilancio".
La crescita del Pil nell'area dell'euro "dovrebbe aumentare a ritmo molto moderato nella seconda metà dell'anno": per il 2011 tra l'1,4 e l'1,8% (0,7% per l'Italia) e tra lo 0,4 e il 2,2% nel 2012. L'inflazione nell'area dell'euro, inoltre, è rimasta elevata ed è probabile che continui a collocarsi oltre il 2% nei mesi a venire,spiega la Bce nel bollettino, per poi registrare una diminuzione a partire dal prossimo anno.
La decisione di riprendere gli acquisti di titoli di Stato presa dalla Bce il 7 agosto dopo uno stop di quattro mesi, spiega inoltre l'Eurotower, "era motivata dal rischio significativo che, in assenza di interventi, il funzionamento di alcuni mercati dei titoli di Stato venisse compromesso".
Secondo Breakingviews della Reuters, invece, l'Italia "ancora non è fuori pericolo", nonostante la manovra approvata, e "i mercati non le daranno il beneficio del dubbio". Per questo, piuttosto che gli acquisti di BTp da parte della Bce al ritmo di 14 miliardi di euro la settimana, sarebbe meglio concedere una linea di credito internazionale da 200 miliardi di euro, cui potrebbe partecipare l'Fmi, per coprire il rinnovo dei bond in scadenza per un anno. La Bce, infatti, potrebbe essere costretta a comprare 460 miliardi di euro in titoli italiani solo per mantenere lo status quo nel 2012.
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