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Azionario, esposizione equilibrata col ritorno dell’inflazione

4/19/2021 | Redazione Advisor

Calef (Notz Stucki): “L’esposizione all’equity deve sempre avere un giusto equilibrio, soprattutto quando i livelli di volatilità sono elevati”


“Se nel 2020 il principale fattore di rischio che aveva contraddistinto la volatilità dei mercati azionari era la pandemia, nel 2021 l’attenzione è stata spostata sulle aspettative di inflazione”. Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki, sottolinea che “gli investitori, in particolare, stanno dando luogo ad una rotazione di portafoglio a favore dei settori più ciclici dell’economia ed in questa crisi, a differenza dell’ultima risalente al 2008, le attese di una possibile pressione inflazionistica potrebbero essere maggiormente giustificate. La differenza sta nel modo in cui le autorità hanno reagito a contrasto delle recessione”.

“I grandi programmi di Quantitative Easing del post-2008 – ricorda l’analista - avevano previsto l’emissione di migliaia di miliardi di dollari US da parte delle Banche centrali, ma l’abbondanza di liquidità era stata ‘intrappolata’ nelle riserve delle banche commerciali. Questa volta, invece, le ingenti politiche fiscali potrebbero avere un impatto diverso. Alcuni economisti hanno stimato che nel 2020 il sistema economico ha emesso 20 trilioni di dollari US di nuovo debito, portando lo stock globale a 281 trilioni di dollari, nonché al 355% del PIL mondiale. Pertanto, risulta ragionevole attendersi che le riserve di cash in eccesso giacenti sui conti correnti potrebbero essere liberate una volta che la morsa del virus si sarà allentata e sarà possibile dare luogo alle riaperture”.

“Per avere un’idea – continua l’esperto - si consideri che se negli Stati Uniti il tasso di risparmio tornasse al livello pre-Covid, si libererebbe circa 1 trilione di dollari, ovvero il 4,7% del PIL. Pertanto, la parte azionaria del portafoglio dovrebbe concentrarsi anche su aziende cicliche corrispondenti al segmento Value che, in particolare, possano beneficiare di un’economia più attiva e caratterizzata da tassi di inflazione moderatamente in rialzo. Tuttavia, l’esposizione all’equity deve sempre avere un giusto equilibrio, soprattutto quando i livelli di volatilità sono elevati. Se da un lato tale segmento dei titoli azionari offre molte opportunità in virtù delle interessanti valutazioni di mercato, dall’altro bisogna porre una forte attenzione alla selezione delle singole posizioni di investimento”.

“Infatti – conclude Calef - molte aziende Value presentano una mole di debito consistente (in genere detengono Debt-to-Equity Ratio superiori alla media) e, se le varianti o i ritardi nelle vaccinazioni dovessero persistere per un tempo maggiore del previsto, potrebbero dover riprendersi con maggiore difficoltà. In quest’area, dunque, oltre a limitare l’esposizione verso i settori strutturalmente colpiti (come le compagnie aeree), il focus dovrebbe andare su player che, ancora prima delle attraenti valutazioni, presentino sani indicatori di bilancio, rappresentativi di un’adeguata capacità di generare utili ed di un alto grado di solvibilità”.

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