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Attenzione, il risparmio non può salvare tutti

2/20/2021

Diiversi top manager del sistema bancario invitano a progettare e individuare elementi per far sottoscrivere più titoli di Stato agli italiani. L'ennesimo appello a utilizzare il "petrolio d'Italia".


Secondo gli ultimi dati pubblicati da Banca d'Italia la pandemia ha generato la contrazione dei redditi privati peggiore degli ultimi vent'anni. Nello stesso tempo ha spinto verso cifre record il risparmio. Si parla di un risparmio netto pari a 51,6 miliardi, che equivale a un tasso di risparmio pari al 9,2%, contro il 2,8% registrato alla fine del 2019. Una dinamica opposta a quanto accaduto durante le due precedenti crisi. Come ormai tutti sappiamo il dato più significativo riguarda l'andamento del circolante e dei depositi, aumentati nel primo semestre rispettivamente di 11,3 e 35,4 miliardi, le variazioni più ampie dall'avvio della moneta unica nel primo caso e dal 2012 nel secondo.

 

Non solo. Durante la pandemia le famiglie italiane hanno riscoperto i titoli di Stato. Dopo oltre un anno di disinvestimenti in titoli pubblici (-23,6 miliardi nel 2019), nella prima metà del 2020 le famiglie hanno acquistato Bond e Btp per 5,1 miliardi. Sempre nel primo semestre del 2020, le banche italiane hanno acquistato titoli di Stato per quasi 60 miliardi. Lo stock di titoli di Stato italiani in portafoglio ha raggiunto l'11% del totale delle attività finanziarie del sistema bancario, il valore più elevato degli ultimi venti anni.

 

Ma adesso, secondo i banchieri, tocca accelerare e aumentare ulteriormente l’investimento in titoli di Stato dei singoli italiani. Ad affermarlo i top manager del settore bancario intervenuti al convegno "Idee per una finanza sostenibile" organizzato in settimana da Fisac-Cgil. “Sin da ora bisogna progettare e individuare elementi per far sottoscrivere più titoli di Stato agli italiani e convogliare il loro grande risparmio”, hanno affermato. 

 

L’ennesimo appello rivolto all’utilizzo del risparmio degli italiani per dare una svolta all’economia del Paese. Sintetizzando oggi il risparmio degli italiani deve: salvare le PMI (con i PIR), salvare l’ambiente (con i fondi ESG), salvare i conti pubblici (con i Titoli di Stato). È evidente che il “risparmio” sarà la prossima “fonte di energia” per l’economia nazionale, ma visto che viviamo nell’epoca della sostenibilità speriamo di assistere ad un utilizzo del risparmio più sostenibile rispetto a quanto è stato fatto finora con le altre “fonti di energia” del pianeta. Sarebbe un grave errore bruciare male e rapidamente il “petrolio dell’Italia”.

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