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2/8/2021 | Lorenza Roma
"Ci sono buoni motivi per ritenere che la distribuzione del vaccino nei paesi emergenti sarà più lenta e meno capillare che nei paesi più ricchi, e le ripercussioni fiscali su bilanci pubblici già fragili potrebbero rendere questi paesi ancora più vulnerabili", ha spiegato Adrian Hilton, responsabile tassi globali e debito dei mercati emergenti di Columbia Threadneedle Investments. "La graduale ripresa di questa classe di attivi dal secondo trimestre è stata tuttavia altrettanto notevole quanto lo shock iniziale che hanno conosciuto gli spread a marzo. Gran parte dell’universo dei titoli emergenti con rating più elevati presenta attualmente differenziali rispetto ai Treasury USA sostanzialmente analoghi ai livelli di inizio anno".
"Tenuto conto che le valutazioni dei titoli di Stato emergenti si trovano a livelli prossimi alle medie di lungo periodo, e che i bilanci sono esposti a maggiori rischi, ci muoviamo con cautela nel reddito fisso in valuta forte dato il potenziale di un ulteriore, significativo restringimento dei rispettivi spread. Il prossimo anno continuerà ad offrire interessanti opportunità di rendimento totale, soprattutto se si opererà un’oculata selezione del credito. Il debito emergente non ha ancora del tutto colmato il divario con altre aree del reddito fisso", ha puntualizzato Hilton che ha aggiunto "la nostra attenzione si concentra sulla fascia più remunerativa dei mercati dei titoli di Stato e delle obbligazioni societarie emergenti, che ha sottoperformato sia le emissioni societarie emergenti di qualità superiore che le obbligazioni corporate delle piazze sviluppate con rating analogo. Il rendimento in eccesso offerto dal debito dei mercati emergenti rispetto all’high yield statunitense non riflette adeguatamente i tassi d’insolvenza più bassi e i valori di recupero superiori offerti dal primo".
"Malgrado un anno difficile in termini di ricavi e l’aumento della leva lorda, i bilanci delle obbligazioni societarie dei mercati emergenti tendono a essere floridi grazie alla liquidità non utilizzata e al potenziale di riduzione dell’indebitamento in previsione di una ripresa degli utili nel 2021. Come sempre, la selettività e un’attenta analisi dei fondamentali giocano un ruolo essenziale", ha commentato Hilton. Con l’avvicinarsi della prossima fase del ciclo del Covid, anche le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale offrono interessanti opportunità. Il deterioramento dei bilanci pubblici, dovuto all’azione dei governi intenzionati a proteggere le proprie economie, e l’aggressivo allentamento monetario reso possibile da un’inflazione contenuta hanno dato luogo a molte curve dei rendimenti in valuta locale insolitamente ripide. Sarebbe sconsiderato ignorare le vulnerabilità a lungo termine implicite in queste politiche. Tuttavia, nel confronto con le economie avanzate, i rendimenti reali sono appetibili anche in presenza di copertura valutaria", ha aggiunto il responsabile.
"Inoltre, elemento ancora più importante in termini di performance, una graduale ripresa della crescita globale sostenuta da una politica commerciale statunitense più costruttiva e multilaterale potrebbe creare le condizioni ideali affinché le valute emergenti recuperino parte del terreno perduto rispetto al dollaro USA. Come sempre, il fatto che i mercati del debito dei paesi emergenti non siano del tutto maturi crea buone opportunità di alfa nell’ambito dei titoli di Stato e delle obbligazioni societarie in valuta sia locale che forte. Continuiamo a porre l’enfasi sull’abbinamento di analisi fondamentale rigorosa e ricerca macroeconomica per individuare le migliori opportunità in termini di rischio/rendimento", ha concluso Hilton.
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