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8/19/2011
Nessun ritorno di fiducia sui mercati azionari europei.
È durata un paio di sedute l’illusione che il panico sui listini fosse passato, poi il giovedì da incubo ha risvegliato i timori e sono state le vendite a monopolizzare le borse.
Piazza Affari è ancora una volta fanalino di coda d’Europa, in scia alla debolezza di alcuni dei suoi titoli guida.
Unicredit e Intesa Sanpaolo tra le banche, Eni e Enel tra gli energetici, ma soprattutto Fiat, che nell’ultimo mese ha bruciato quasi metà del suo valore di borsa, le vendite si sono concentrate sui grandi gruppi del nostro paese, a conferma di un senso di apprensione sul futuro della nostra ripresa, che ne la manovra aggiuntiva ne l’apertura di Ollie rehn agli Eurobond , sono riusciti a sollevare.
La Bce continua a calmierare il mercato dei titoli di Stato, ma il mercato non guarda comunque ai nostri Btp, preferendo i rendimenti negativi dei Treasury di Washington e dei Bund tedeschi.
E puntando, come mai prima, sul bene rifugio per eccellenza, l’oro, che riprende la sua corsa e va a sfiorare i 1900 dollari l’oncia.
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