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Investire negli amici a “quattro zampe”

6/11/2020 | Redazione Advisor

Allianz Global Investor spiega le opportunità di investimento nella “pet economy”, un settore in forte crescita


Oggi gli animali sono considerati a tutti gli effetti membri della famiglia, compagni di vita, amici e possono persino offrire un sostegno psicologico. Tali considerazioni hanno anche una forte connotazione a livello di investimento, perché negli ultimi anni la crescita della “pet economy” è stata sempre più forte, come evidenzia Andreas Fruschki (nella foto),  gestore del fondo e Head of Thematic Equity di Allianz Global Investors.

 “Si tratta di un mercato in forte crescita. A livello globale i settori legati agli animali domestici stanno crescendo a un tasso superiore rispetto a quello dell’economia generale, grazie alla combinazione di due tendenze principali: da un lato l’aumento delle persone che possiedono animali domestici e dall’altro l’aumento della spesa a loro dedicata. Sono infatti considerati a tutti gli effetti come membri della famiglia, si desidera il meglio per loro e per il loro benessere, spesso senza badare a spese per cibo e cure veterinarie. Un aspetto rilevante inoltre è che l’aumentata propensione a spendere per il proprio animale è indipendente dalla fase del ciclo economico”.

Nel periodo natalizio in Germania circa il 65% della popolazione ha comprato un regalo di Natale per il proprio amico a quattro zampe, ad ulteriore conferma che è un mercato in forte espansione e strettamente legato ai megatrend. “Nel mondo sono in corso profondi mutamenti a livello demografico. Nei Paesi occidentali la popolazione invecchia e i giovani, i Millennial, stanno crescendo con aspirazioni diverse rispetto a quelle dei loro genitori, mentre nei Paesi emergenti si sta sviluppando una nuova classe media. Questi fattori concorrono direttamente allo sviluppo della “pet economy”, anche se il collegamento potrebbe a prima vista non essere evidente. Il tasso di crescita previsto è ben superiore a quello del Prodotto Interno Lordo, e investire in questo nuovo settore economico rappresenta, a nostro avviso, uno dei modi migliori e più diretti per trarre vantaggio dai profondi mutamenti in corso” continua Fruschki.

Ma per quale motivo può rappresentare un’interessante opportunità di investimento? Per AllianzGI, che ha dedicato un fondo specifico al segmento, il settore degli animali domestici è un nuovo settore economico: il mercato globale dei prodotti e dei servizi legati al mondo dei pet cresce del 5% all‘anno, e le ricerche indicano che questo trend è destinato a continuare, indipendentemente dal contesto economico. Il fondo investe in aziende che operano esclusivamente nel mercato degli animali domestici (pure player), prevalentemente piccole e medie imprese, ma anche in aziende con una quota rilevante della propria attività in tale ambito (soprattutto large cap). Infine la società può vantare una grande esperienza nel campo degli investimenti tematici, essendo in grado di individuare i trend nelle fasi iniziali grazie alla divisione di ricerca Grassroots® e alla piattaforma di investimento globale. 

“Riteniamo che il modo migliore per investire in questo ambito sia attraverso un portafoglio azionario gestito attivamente: una selezione di titoli delle aziende in tutto il mondo che risultano meglio posizionate per cercare di trarre vantaggio dalla crescita delle vendite di prodotti e servizi relativi agli animali domestici. Noi abbiamo individuato un gruppo di aziende con forti collegamenti con questo tema. 

In base alla percentuale dei ricavi nel business degli animali domestici, classifichiamo le aziende in: “pure play” (100% dei ricavi in questo ambito); aziende con attività prevalente (oltre il 50% dei ricavi) e aziende con attività significativa (meno del 50% dei ricavi). In generale, le aziende di maggiori dimensioni spesso fanno parte di grandi gruppi per i quali il business animali domestici rappresenta solo una parte delle attività complessive, mentre le aziende pure play sono di solito più specializzate e caratterizzate da una piccola e media capitalizzazione” racconta Fruschki. 

“Per il nostro fondo abbiamo deciso di avere un portafoglio piuttosto concentrato in circa 30 titoli azionari, che a nostro avviso offre sufficiente diversificazione e allo stesso tempo un livello significativo e ragionevole di esposizione al tema. Vale la pena di sottolineare che investiamo in titoli di aziende presenti in diversi settori: dall’healthcare ai beni di consumo, al finanziario. Evidenziamo inoltre che questo non è un fondo ‘tecnologico’. Molti dei fondi tematici che hanno riscosso successo negli ultimi anni sono fortemente legati al settore tecnologico. Il nostro fondo investe piuttosto nella ‘old economy’, anche se in uno dei suoi segmenti più interessanti e con significative prospettive di crescita, offrendo pertanto un’attraente possibilità di diversificazione rispetto agli investimenti tematici esistenti” conclude il gestore di AllianzGI.

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