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6/10/2020
Nell'aprile 2020, BlackRock ha intervistato 45 wealth manager per saperne di più sull'impatto dell'epidemia di Coronavirus. Le persone che hanno partecipato rappresentano un campione rappresentativo dell'industria europea del wealth management. Vediamo cosa è emerso.
Dalla fine di febbraio 2020, l'epidemia di Coronavirus ha messo alla prova, senza precedenti, le aziende e la loro capacità di operare. Per sua stessa natura, questa crisi è stata diversa da qualsiasi altra cosa l’abbia preceduta. L’impatto è stato differente a seconda delle regioni, e in generale è stato più severo nell’area dell’Europa mediterranea, dove Paesi come Italia e Spagna si sono trovati prima degli altri ad affrontare l’esplosione dei contagi e le conseguenti misure di lockdown.
Il sondaggio ha evidenziato come la crisi da Covid-19 abbia accelerato alcuni trend chiave, che erano già in atto prima dello scoppio della pandemia. Innanzitutto la trasformazione digitale. I wealth manager considerano prioritari gli sforzi in questa direzione: il 40% degli intervistati sta accelerando l’implementazione dei programmi di trasformazione digitale a causa del Covid-19, e un altro 50% mantiene i progetti digitali esistenti ma ne sta mettendo in cantiere altri.
Una seconda tendenza chiave emersa è la rilevanza della gestione del rischio e la centralizzazione della costruzione del portafoglio. In condizioni di stress estremo sui mercati come quelle registrate nella fase più acuta della crisi legata al Covid-19, le proposte dei wealth manager basate su decisioni centralizzate di portafoglio e su portafogli modello hanno dimostrato una maggiore resilienza sia in termini di performance che in termini di flussi. Per questa ragione, vengono indicati come il modello peferito di servizio per il futuro da oltre il 70% degli intervistati.
Il terzo trend rafforzato dal Covid-19 è il focus sulle tematiche ESG e sui temi di lungo termine negli investimenti. Nella recente crisi le strategie d’investimento sostenibili hanno registrato performance più elevate e più stabili rispetto agli investimenti tradizionali, e hanno attratto flussi più resilienti. Di conseguenza, il 76% dei manager intervistati ha dichiarato di aver mantenuto o addirittura incrementato la loro esposizione agli investimenti ESG.
Infine l’ultimo trend riguarda la solidarietà economica e sociale. La maggior parte dei wealth manager interpellati si sono impegnati a dare supporto alla loro economia e ai loro ecosistemi locali. I gruppi bancari e assicurativi hanno incrementato la loro collaborazione con le autorità locali, in modo da poter sostenere e aiutare i loro dipendenti, i clienti e le comunità in cui operano.
Sono queste le premesse sulle quali i wealth manager possono iniziare prepararsi al “dopodomani” e alla fase di recupero, a ragionare del futuro, a cercare nuove opportunità d’investimento e ripensare i loro modelli di business.
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