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5/25/2020 | Redazione Advisor
A causa della paralisi di gran parte delle attività economiche molte aziende si trovano a compiere scelte difficili nell’ambito della remunerazione degli azionisti. I tagli e le sospensioni dei dividendi hanno toccato il livello più elevato in oltre un decennio. Eppure, anche in questo contesto, alcune aziende continuano a pagare i dividendi e talvolta li hanno persino aumentati. Secondo gli esperti di Capital Group questa divergenza fa emergere la necessità di una ricerca mirata sui singoli titoli, finalizzata a individuare aziende di alta qualità in grado di superare la tempesta.
Nella valutazione della sostenibilità dei dividendi, spiegano Dale Hanks e Marc Nabi, direttori degli investimenti di Capital Group, vanno esaminati alcuni aspetti soggettivi, che potrebbero influire sui dividendi. Ad esempio, le società potrebbero dare priorità alle acquisizioni, approfittare di valutazioni convenienti per acquisire in modo strategico competitor più piccoli o deboli e tagliare i dividendi per accelerare il rimborso del debito. Un altro tema è quello dei cambiamenti ai vertici aziendali: un ceo appena nominato o un nuovo presidente del consiglio di amministrazione potrebbero non manifestare lo stesso impegno nei confronti delle precedenti politiche dei dividendi. Infine la composizione del cda: alcuni membri del consiglio di amministrazione potrebbero essere dirigenti di altre aziende che hanno già tagliato i dividendi e non avrebbero quindi problemi nell’adottare di nuovo misure simili.
“Per le azioni che corrispondono dividendi si sta delineando un nuovo paradigma: ecco perché riteniamo fondamentale migliorare la qualità dei portafogli orientati al reddito” proseguono gli esperti di Capital Group, secondo i quali un approccio efficace implica tre elementi fondamentali: Innanzitutto la diversificazione: “la generazione di una quantità sproporzionata di reddito da un determinato settore o regione può aumentare il rischio di una grave riduzione del reddito da dividendi. Le società in molti settori al di fuori di quelli tradizionali, come tecnologia e sanità, stanno ora corrispondendo dividendi. Ove appropriato, un approccio globale amplia anche il pool di realtà che distribuiscono dividendi, fornendo un’ulteriore diversificazione”.
In secondo luogo la ricerca fondamentale: grazie alla collaborazione tra esperti azionari e obbligazionari, l’analisi finanziaria e della liquidità può aiutare a valutare la capacità di una società di pagare i dividendi in una varietà di scenari. Terzo, concludono gli esperti, serve una prospettiva olistica: si tratta di valutare numerosi fattori qualitativi e soggettivi, tra cui eventuali recenti modifiche ai vertici aziendali, la composizione del consiglio di amministrazione e l’approccio della società alle fusioni e acquisizioni in un periodo di difficoltà.
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