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5/7/2020 | Redazione Advisor
Una delle conseguenze della crisi innescata dal Covid-19 sarà un aumento del protezionismo e dei nazionalismi. E’ questa la previsione di Nicholas Grace, equity portfolio manager di Capital Group. “Stiamo già assistendo all’emergere di una tendenza dei paesi a proteggere i loro "campioni nazionali". – spiega Grace – “Prendiamo l'India come esempio, dove la settimana scorsa è stata approvata una nuova legislazione che limita gli FDI, rendendo più complessi gli investimenti diretti esteri dalla Cina. Anche in Europa, Germania e Spagna hanno inasprito le loro regole sugli FDI, imponendo un limite del 10% per le aziende strategicamente importanti. La preoccupazione è che le aziende straniere approfittino delle valutazioni contenute del mercato azionario per espandersi tramite M&A”.
“La tecnologia e l'innovazione saranno anche relativamente vincenti nel lungo termine. L'online banking, l'e-commerce, lo streaming e le società di gaming online stanno assistendo a un aumento degli utilizzatori. Anche se ci sarà una certa inversione di tendenza dopo che si saranno conclusi i lockdown, con un ritorno ai negozi fisici, stiamo assistendo a una chiara accelerazione dell’online e crediamo che questi cambiamenti saranno permanenti”.
Un altro trend importante che vedremo, secondo il manager di Capital Group, è uno spostamento dalla deregolamentazione alla regolamentazione e un aumento dell'intervento governativo. “Non solo vedremo tasse molto più alte a livello individuale e aziendale, ma anche molta più regolamentazione sulle aziende. In precedenza, abbiamo assistito a un significativo intervento nel settore bancario in termini di livelli di capitale Tier 1, di remunerazione dei CEO, nonché di distribuzione di dividendi e di buy back. Prevediamo che questa tendenza si diffonderà in altri settori e interesserà un numero di aziende. I settori che hanno ricevuto l'assistenza dei governi saranno particolarmente soggetti al controllo regolamentare” sottolinea Grace.
“Per quanto riguarda il posizionamento del portafoglio, abbiamo una minore esposizione al commercio globale a causa di una crescente tendenza alla deglobalizzazione. Stiamo guardando più alle imprese di tipo domestico ed evitiamo attivamente le società colpite dal protezionismo. Su un orizzonte temporale sufficientemente lungo, c'è una correlazione molto bassa tra la crescita economica e i rendimenti del mercato azionario. Ad esempio, negli ultimi 25 anni la Cina ha registrato una crescita 4 volte superiore a quella degli Stati Uniti in termini di PIL, mentre i rendimenti azionari della Cina e degli Stati Uniti sono stati quasi identici. È importante guardare alla crescita a livello di azienda prendendo al tempo stesso in considerazione la struttura dell'industria, e a come questa possa o meno cambiare nel tempo”.
“Il nostro orizzonte di investimento più lungo è un vantaggio competitivo fondamentale e parte integrante del nostro approccio di selezione bottom-up dei titoli. È importante chiedersi come sarà il mondo tra cinque, sei o sette anni e quali società ne trarranno vantaggio. Se si guarda solo alle valutazioni nel primo o nel secondo anno e non si studia approfonditamente le prospettive sul lungo termine, si perdono opportunità chiave. È importante ignorare il rumore a breve termine per navigare attraverso questi tempi difficili e senza precedenti” conclude Grace.
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