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4/29/2020 | Lorenza Roma
Jack Flaherty, investment director, Global Credit, Casey Goldmann, investment manager, Global Credit e Adrian Owens, investment director obbligazioni e valute di GAM Investments, analizzano le prospettive del reddito fisso alla luce dell'attuale contesto di mercato.
"Abbiamo visto un gran numero di obbligazioni passare dall'investment grade (IG) all'HY", spiegano Flaherty e Goldmann. "Vi è stata anche una notevole quantità di nuove emissioni di IG per aumentare la liquidità delle aziende. Molte società rischiano ancora di diventare dei “fallen angel": le agenzie di rating sono in attesa di vedere il pieno effetto degli shutdown e molto dipenderà dalla volontà o meno delle agenzie di guardare oltre la “valle” per una ripresa", aggiungono gli esperti. "Abbiamo assistito a una consistente biforcazione dei prezzi in molti settori, in particolare in quello dell'energia. I nomi di qualità inferiore vengono scambiati a prezzi molto al di sotto del loro valore nominale, mentre le controparti di qualità superiore dell'energia stanno reggendo bene. A nostro avviso, le realtà più piccole dello shale USA avranno difficoltà a sopravvivere in questo periodo e prevediamo che si verificheranno fallimenti e consolidamenti. Non solo i pozzi di gas di scisto richiedono investimenti significativi, ma i costi del solo riavvio possono causare l'abbandono dei siti. Per molti produttori americani, l'attuale situazione del prezzo del petrolio è debilitante e alla fine non c'è nulla che il presidente Trump possa fare per cambiare significativamente la situazione. Detto questo, supponendo che il mondo torni a un certo grado di normalità nel giro di un anno, ci aspettiamo un rimbalzo del prezzo del petrolio in un momento successivo", concludono Flaherty e Goldmann.
"Il recente calo del petrolio ha fatto sì che il mercato prezzasse un abbassamento dei tassi d'inflazione di pareggio a 10 anni. I tassi di break-even a 10 anni, come indicato dai Tips, sono tornati sotto l'1% (essendo recentemente rimbalzati da un minimo di circa lo 0,5%)", precisa Owens. "Gli investitori stanno anticipando un abbassamento dell’inflazione nei prossimi mesi, ma timori a più lungo termine su come le autorità affronteranno i livelli di indebitamento sempre crescenti hanno portato ad aspettative di inflazione più elevate lungo la curva. Lo spread tra l’inflazione di pareggio a 5 e 30 anni si è ampliato da meno di 20 punti base prima della crisi a circa 85 punti base. La corona norvegese si è indebolita a seguito dei recenti cali dei prezzi del petrolio, ma ci sono segnali che la sua sensibilità al petrolio stia diminuendo", aggiunge il director. "Al momento in cui scriviamo, il cambio EUR/NOK negozia a livelli simili a quelli dell'inizio del mese, nonostante ulteriori cali del petrolio. Il Messico è stato colpito dal crollo del petrolio e, insieme a Pemex, da un declassamento del credito da parte di Moody's. Detto questo, il downgrade era ampiamente atteso e con le obbligazioni a 30 anni che trattano al di sopra dell'8% e i tassi di interesse a breve termine che probabilmente saranno tagliati, riteniamo che l’esposizione a obbligazioni senza copertura rimanga un investimento interessante. In conclusione, l’obbligazionario canadese ha sottoperformato molti mercati, in particolare il Regno Unito; tuttavia, il Canada sta affrontando molte difficoltà, in particolare il crollo dei prezzi del petrolio e consumatori sovraindebitati. Con il peggioramento delle prospettive economiche, riteniamo che il mercato obbligazionario sia relativamente attraente", conclude Owens.
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