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Oro: la corsa potrebbe proseguire oltre i 2000 dollari

4/17/2020

La domanda del metallo prezioso continua ad essere forte soprattutto dagli investitori mentre i grandi ETF stanno accumulando oro fisico a ritmi che non si vedevano da decenni. L'opinione di Vincenzo Longo, premium client manager di IG Italia


Al momento l'oro sta registrando una forte tendenza al rialzo. Come interpretare un trend come questo considerando l'attuale contesto di mercato? Ecco le risposte di Vincenzo Longo (nella foto), Premium Client Manager di IG Italia.

 

Questo trend durerà? Cosa accadrebbe qualora ci fosse un crollo dell'equity?

Crediamo che il trend del prezzo dell’oro continui a rimanere impostato al rialzo, con nuovi massimi all’orizzonte. La svolta verso una politica monetaria straordinariamente ultra accomodante della Federal Reserve, unita alle aspettative di una bassa inflazione prolungata e alle tensioni sui mercati rappresentano un volano per i prezzi del metallo giallo che neanche il dollaro riesce e può scalfire. Per questi motivi continuiamo a credere che l’obiettivo siano i massimi storici toccati nel settembre 2011.

Il crollo dell’equity potrebbe avere un impatto del tutto temporaneo e marginale, come già visto a marzo. Se la prossima ondata di calo per le borse dovesse essere meno violenta di quella registrata a marzo, probabilmente gli effetti della discesa improvvisa, come visto il mese scorso, non si verificheranno neanche, dal momento che i richiami di margine saranno più gestibili.

 

Secondo molti è chiaro che l'oro ormai si sta muovendo verso i 2000. In che modo è consigliabile tener conto dell'"importanza" di questa cifra? Come muoversi?

Siamo convinti che i 2000 dollari sia solo una questione di mesi ormai. Ma potrebbe non arrestarsi lì la corsa del metallo prezioso dato che la domanda continua ad essere forte soprattutto dagli investitori mentre i grandi ETF stanno accumulando oro fisico a ritmi che non si vedevano da decenni. Per un investitore italiano o europeo è utile tenere in considerazione anche il cambio con il dollaro con cui l’oro è tipicamente prezzato. E da questo punto di vista crediamo che questo movimento rialzista dell’oro possa essere accompagnato anche da un rafforzamento del biglietto verde, rendendo l’investimento molto remunerativo.

 

Quanto la Fed ha già influito sull'andamento della commodity e quanto ancora potrà impattare l'andamento della materia prima?

L’azione delle Banche centrali e della Fed in particolare hanno giocato un ruolo preponderante nell’ascesa dell’oro dell’ultimo anno. Solo l’estate scorsa quando la Fed ha iniziato a tagliare i tassi il metallo prezioso è passato da 1.300 a 1.550 dollari. Il coronavirus ha fatto poi il resto. Le Banche centrali sono quasi al limite con le loro manovre monetarie, il resto a questo punto potrebbe farlo la corsa verso i beni rifugio e il panico.

 

Cosa implicherebbero i pull back?

 A nostro avviso, rimangono ancora un’occasione di acquisto, almeno finché si mantengono sopra la soglia dei 1.550 dollari. Molto pericoloso sarebbe un ritorno sui minimi di marzo, in area 1.460 dollari.

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