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8/5/2011 | federico leardini
Si chiude, ancora una volta col giallo, una delle settimane più difficili nella storia recente di Piazza Affari.
Speculazione, volatilità e tilt finale con gli aggiornamenti del Ftse Mib bloccati per il secondo giorno di fila.
Nonostante tutto il nostro listino riesce a tirare il fiato e limitare i danni, anche se secondo gli esperti i rialzi di oggi si debbano quasi esclusivamente ai prezzi di saldo a cui erano arrivati molti titoli.
Guadagni sul finale che non cancellano la memoria di cinque giorni estremamente tesi per la nostra borsa.
Negli ultimi giorni è profondo rosso il colore che campeggia su tutti i listini con alcuni di titoli più importanti, come Unicredit, Intesa Sanpaolo e Fiat che hanno bruciato buona parte della loro capitalizzazione.
E tutto ciò nonostante i rialzi visti oggi…
Intesa ha festeggiato la semestrale (e la fuga dai minimi storici) con un +5,61%.
Rimbalzo anche per Telecom Italia (anche qui apprezzati i numeri) che chiude a +5,30%.
Distensione sul finale anche per il mercato dei titoli di stato, ma la situazione dei nostri BTP rimane estremamente delicata.
Folle corsa da inizio agosto nel differenziale tra il titolo a dieci anni italiano e quello tedesco.
Nelle prime ore di venerdì lo spread col bund di Berlino ha toccato i nuovi massimi, sfondando la soglia dei 4%.
Significativo della percezione di rischio che aleggia sull’Italia soprattutto l’inversione nel differenziale coi titoli spagnoli.
Oggi un bond di Roma è visto come più rischioso di uno di Madrid.
Qualche segnale di distensione, quindi, ma per Piazza Affari la tensione rimane decisamente alta.
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