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M&G Investments, il futuro della gestione attiva

1/8/2020

A fine 2019 le masse gestite in prodotti passivi USA hanno superato quelle in prodotti attivi. Come reagirà la gestione attiva a questa sfida?


Nell'ultimo trimestre 2019, il patrimonio gestito in prodotti passivi USA ha superato per la prima volta quello in prodotti attivi. Come reagirà la gestione attiva a questa pressione?

 

Il team multi asset di M&G Investments per analizzare questo fenomeno paragona la sfida posta dall'industria dei prodotti passivi alla gestione attiva alla rivoluzione imposta dalla televisione a Hollywood alla fine degli anni '50. 

 

"I progressi nella tecnologia e nella società hanno sempre creato rivoluzioni in settori consolidati" spiegano gli analisti di M&G. "Così come l'industria dell'intrattenimento negli anni Cinquanta, anche la gestione degli investimenti sta attraversando una fase di profondo cambiamento.

Questi sviluppi sono indubbiamente positivi per gli investitori finali. L'innovazione ha fatto sì che i gestori siano ora in grado di lavorare a costi inferiori e, cosa ancora più importante, la concorrenza ha portato a una pressione verso la riduzione delle fee e a un miglioramento del servizio. A settembre 2019, il Morningstar Global Investor Experience Study ha dimostrato che le commissioni dei fondi continuano ad avere una tendenza al ribasso".

 

"Per sopravvivere, molti investitori attivi affermati dovranno spingersi oltre la semplice riduzione dei costi; l'innovazione di prodotto giocherà un ruolo cruciale in questo caso. Fortunatamente, proprio come per l'industria dell'intrattenimento, quella degli investimenti è una storia di costante innovazione e ciò che abbiamo imparato sarà fondamentale per adattarsi al nuovo ambiente".

 

Guardando al passato una tappa fondamentale nel mondo finanziario è stata la democratizzazione degli investimenti. "Prima della sfida posta dalla televisione, il cinema era uno dei principali mezzi per l'intrattenimento destinato a un pubblico di massa" proseguono gli analisti.

"Secondo lo stesso principio, i primi fondi comuni d'investimento furono creati per offrire alle famiglie una facile esposizione a un ampio paniere di investimenti. Ian Fairbairn di M&G ha avuto un ruolo importante nel lancio, nel 1931, del primo fondo comune di investimento del Regno Unito che avesse questo obiettivo, e David Hopkinson (scomparso alla fine del 2019) ha fatto molto per rendere i prodotti di investimento più accessibili alla popolazione britannica.

Prima di allora, solo gli investitori con ampie risorse finanziarie potevano possedere panieri così diversificati, mentre i veri fondi indicizzati erano ancora lontani. Il primo fondo indicizzato sarebbe stato lanciato negli Stati Uniti solo nel 1976".

 

E oggi a che punto siamo? A distanza di diversi decenni, siamo arrivati al punto in cui il progresso tecnologico e lo studio accademico si manifestano nell'adozione diffusa di prodotti passivi a disposizione degli investitori comuni, sotto forma di ETF e smart beta. Nell'ultimo trimestre 2019, il patrimonio gestito in prodotti passivi USA ha superato per la prima volta quello in prodotti attivi, e anche nel reddito fisso si riscontra negli ultimi cinque anni un trend analogo.

Si tratta delle stesse esposizioni agli indici e ai fattori che si sono sviluppate a partire dalle innovazioni dell'industria del risparmio a gestione attiva e che ora costringono tale industria a evolversi ancora una volta.

 

Come reagirà la gestione attiva a questa pressione? In risposta alla minaccia della televisione a basso costo e accessibile negli anni Cinquanta, Hollywood ha tentato molte strade per innovarsi e restare competitiva: Cinerama, 3-D, "Smell-O-Vision", e soprattutto l'uso del colore, un percorso che ha visto sia enormi successi che fallimenti rovinosi. 

 

Allo stesso modo i gestori attivi devono ora saper fornire qualcosa di diverso. "L'aumento degli investimenti "ESG" rientra in questo fenomeno, così come lo sviluppo di nuove asset class e strutture di prodotto" evidenziano gli esperti di M&G. "Probabilmente l’aspetto più importante è rappresentato dall'aumento degli investimenti "solution-led", in cui i risultati possono essere adattati alle specifiche esigenze dei clienti.  Dovremmo anche vedere emergere in futuro nuove forme di investimento di cui oggi non siamo nemmeno consapevoli".

 

"Il settore della gestione attiva saprà distinguersi ancora una volta a partire da questa rivoluzione, arrivando ad assumere un aspetto profondamente diverso" conclude il team. "I gestori in grado di sopravvivere a questo cambiamento saranno quelli in grado di guidarlo, a differenza di quelli che tentano di adagiarsi su posizioni affermate".

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