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1/7/2020 | Redazione Advisor
"Si stima che tra il 2008 e il 2018 il numero di iscritti in palestra nei soli Stati Uniti siano aumentati del 37,1%. Nel Regno Unito, invece, i volumi quest’anno hanno superato la soglia dei 10 milioni, il che significa che una persona ogni sette al momento ha un abbonamento in palestra" spiegano Craig Bonthron e Neil Goddin, co-managers del Kames Global Sustainable Equity Fund.
Dato che gennaio è il mese in cui si registra un picco di nuove sottoscrizioni, un’affluenza dettata dal desiderio di bruciare gli eccessi del periodo natalizio, "guardiamo ai titoli fitness che crediamo possano aiutare a rimettere in forma il portafogli" ecco quali secondo i gestori.
Il gruppo europeo Basic Fit, con il suo modello di sottoscrizione a basso prezzo, ha raggiunto una fetta di mercato di poco inferiore al 10%. La società è guidata dal fondatore ed ex tennista Rene Moos ed è presente in Olanda, Belgio, Francia e Spagna, tutti paesi con un tasso di penetrazione inferiore rispetto alla Gran Bretagna, ma con ampi margini di crescita soprattutto nell’area franco-spagnola. Come altri franchise, Basic Fit sta inoltre traendo beneficio di affitti più bassi, grazie ai problemi del retail fisico.
Lo statunitense Planet Fitness è entrato da innovatore, con un prezzo di partenza intorno ai 10 dollari, decisamente inferiore rispetto ai competitor. Il gruppo mette nel mirino quell’80% degli americani che non frequentano la palestra, focalizzandosi in particolare sul pubblico femminile e sulle persone con una scarsa fiducia in se stesse. I locali presentano aree con messaggi contro pregiudizio e intimidazioni, il tutto nel tentativo di liberarsi della vecchia immagine che ricollegava le palestre a uomini tutti muscoli e niente cervello.
Come sembra accadere per tutti i gruppi di maggiore successo, Technogym è nata in un garage e cresciuta sotto l’ala di un leader appassionato e visionario. Oggi la società offre una completa gamma di apparecchiature per il fitness, dai tapis roulant alle cyclette, dai macchinari per il sollevamento pesi alle panche. Ha una gestione ottimale, con forti ritorni sul capitale investito, un brand solido e interessanti opportunità per continuare a espandersi anche in mercati come Stati Uniti e Cina. L’azienda ha lanciato recentemente il proprio servizio diretto alla clientela e ha una capitalizzazione di mercato che è circa la metà di quanto stimato per Peloton, il che conferma come ci siano ampi spazi di crescita.
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