Tempo di lettura: 4min

BMO Global AM, nel 2020 rendono gli investimenti rischiosi

10/24/2019 | Redazione Advisor

Global Investment Forum: "Nonostante la recessione incombente, buone opportunità per l'investimento in classi di attivo più rischiose"


BMO Global Asset Management pubblica il rapporto annuale dedicato al Global Investment Forum, che racchiude le riflessioni di gestori ed economisti da tutto il mondo su temi chiave di investimento e sulle prospettive di asset allocation. Il Forum si focalizza sui fattori più rilevanti nel medio termine, tra cui la possibile recessione Usa, Brexit, la crisi della globalizzazione, la decarbonizzazione e la potenziale crisi dell’auto in Germania.

 

Per quanto riguarda la situazione in Usa, i timori per una recessione sono in crescita e sono stati alimentati dall'inversione della curva dei rendimenti dei Treasury bond, in passato affidabile indicatore predittivo di una recessione. Le tensioni commerciali aumentano i rischi: un dazio del 25% ridurrebbe la crescita cinese dell'1% e quella statunitense dello 0,5%. Mentre l’impatto diretto può sembrare limitato, esso influisce negativamente sulla fiducia delle imprese e sugli investimenti. Così l'economia statunitense ha certamente rallentato, ma non si prevede una recessione a breve termine. La Federal Reserve ha già tagliato i tassi d'interesse e ha un margine di manovra per spingersi oltre. I consumatori, sicuri del proprio posto di lavoro e con aumenti salariali dignitosi, sono felici di continuare a spendere. E poiché il 2020 è l'anno delle elezioni, il Presidente Trump sarà ansioso di concludere accordo commerciale con la Cina, eliminando così aspettative negative.

 

L’uscita del Regno Unito dall'Unione europea rappresenterà senza dubbio un evento sismico per il Paese sotto molti aspetti. L'UE è di gran lunga il più grande partner commerciale del Regno Unito, e i mercati finanziari e alcuni economisti prevedono un'importante recessione del paese in caso di un no-deal. Se il Regno Unito lascia l'UE senza un accordo, il mercato si aspetta che la Banca d'Inghilterra riduca i tassi d'interesse e proceda all’allentamento della politica monetaria secondo altre modalità. Mentre l'impatto sulla crescita di un no-deal è potenzialmente molto grave, il dinamico settore dei servizi inglese continuerebbe con successo ad avere un dialogo con il resto del mondo.

 

Caratterizzati dalla nascita di internet e dall'emergere di giganti tecnologici multinazionali, gli ultimi 25 anni sono stati l'era della globalizzazione, un fenomeno che ha determinato un'espansione senza precedenti nel commercio e nei flussi finanziari. Ma il fenomeno della globalizzazione viene ora messo in discussione perché troppo capitalista o troppo centralizzata. Il ritiro dalla leadership globale da parte degli Stati Uniti sta probabilmente accelerando il processo.

 

Non c'è tema più attuale e rilevante nell’ambito del cambiamento climatico della necessità di decarbonizzare l'economia globale. Il Regno Unito, la Francia e la Svezia sono ora tra i Paesi che si sono posti l'obiettivo di azzerare le emissioni nette di carbonio. Nel frattempo, grandi aziende degli Stati Uniti, hanno annunciato i propri impegni a zero emissioni nette di carbonio. Se si vuole raggiungere l'obiettivo delle zero emissioni nette di carbonio ed evitare pericolosi innalzamenti della temperatura globale, la popolazione dovrà apportare cambiamenti fondamentali all’attuale stile di vita.

 

La vendita di volumi massicci di auto di alta gamma in tutto il mondo è stata la base della forza economica della Germania negli ultimi decenni. Ma poiché è in corso un passaggio strutturale all'elettrico, questo modello di grande successo è messo in discussione. Con altri settori chiave in difficoltà, come il chimico e quello delle materie plastiche, il predominio economico della Germania sarà messo alla prova.

 

Tuttavia, il posizionamento sui titoli di Stato rimane neutrale, dove i benefici della politica monetaria accomodante e della bassa inflazione sono compensati da valutazioni eccessive e da rendimenti estremamente bassi. Se le valutazioni eccessive pesano anche sul mercato del credito, le obbligazioni governative dei mercati emergenti sembrano essere meglio posizionate sulla base di politiche di sostegno delle banche centrali e di una inflazione globale contenuta. Per quanto riguarda le valute, le prospettive sono negative rispetto al dollaro, data la prospettiva di un ulteriore allentamento monetario da parte della Federal Reserve, e positivo per l'euro e lo yen in termini relativi.

 

Steven Bell, capo economista, BMO Global Asset Management, ha commentato: "Sebbene la domanda aggregata stia iniziando a rallentare, non riteniamo di essere prossimi a una recessione. I profitti sono elevati, gli utili sono in crescita e i consumatori hanno aumentato i propri risparmi, il che fornirà un ulteriore beneficio all'economia. A nostro avviso, la principale opportunità per il 2020 riguarda l’investimento in classi di attivo più rischiose, che ci aspettiamo possano offrire rendimenti superiori nel prossimo anno".

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?