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Helicopter money, ovvero come far ripartire l'economia

10/22/2019

Ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri e classe media “stritolata”: la politica monetaria espansiva delle banche centrali sta aumentando le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Come rimediare? La view di Alessandro Tentori, AXA IM


La forbice tra ricchi e poveri si sta allargando a discapito della classe media che sta via via scomparendo. Questo contesto favorisce l'ascesa e il radicamento di populismo. "Come ha documentato uno studio della Banca d’Italia gli investimenti indiretti delle famiglie italiane in azioni attraverso gli strumenti di risparmio gestito sono pari ad appena il 5% del totale - spiega Alessandro Tentori, chief investment officier di AXA IM - e la situazione è simile in Germania. Solo nei Paesi anglosassoni, grazie a un mercato dei capitali meglio sviluppato e probabilmente anche per una miglior educazione finanziaria, si tende a investire di più sul mercato azionario, con benefici nel lungo termine. Il risultato è che in Europa, una fascia ristretta della popolazione, quella già benestante, tende a beneficiare della politica di bassi tassi d’interesse e di Quantitative Easing". 

Come rimediare? Qualcuno ha rispolverato la vecchia idea di regalare soldi a tutti

La teoria dell“helicopter money” teorizzata a fine anni Sessanta e rispolverata, almeno a livello teorico, nel 2015-16 dall’allora governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke potrebbe rappresentare una risposta.

L’“helicopter money” è la metafora coniata dal premio Nobel Milton Friedman nel 1969 per indicare un tipo molto particolare di politica ultraespansiva: un elicottero che fa cadere dall’alto una pioggia di banconote. In pratica rappresenta una distribuzione diretta di denaro ai cittadini da parte delle banche centrali, senza acquisto per esempio di asset finanziari come nel caso del Quantitative easing.

 

"Intanto va chiarito che l’helicopter money appartiene al regno della politica fiscale, non monetaria, perché la distribuzione diretta di denaro sui conti correnti implica l’emissione di bond per riequilibrare le passività della BCE", premette Tentori. Ma visto che nell’eurozona non esistono né una figura di superministro delle Finanze, né gli eurobond, nella decisione andrebbero coinvolti tutti i singoli ministri delle Finanze dei 19 Stati aderenti all’euro, continua il chief investment officier di AXA IM, con tutte le incognite del caso.

"Dal punto di vista tecnico, l’unica differenza rispetto all’attuale Quantitative Easing, l’acquisto di titoli di Stato da parte di una banca centrale per immettere nuova moneta, è il fatto che, anziché acquistare asset finanziari, la BCE distribuirebbe denaro ai cittadini, aumentando di conseguenza la massa monetaria". Ora la domanda che viene da porsi è se i cittadini spenderebbe i soldi “regalati” dalla BCE? "Su questo non ci sono certezze - sottolinea Tentori - perché i cittadini potrebbero decidere di risparmiarli, vanificando l’operazione. Anche se il denaro accreditato sui conti venisse in buona parte speso, l’inflazione ripartirebbe ma solo per la durata dell’helicopter money: finita la “droga” degli stimoli si tornerebbe al punto di partenza".

L’helicopter money quindi rischia di non avere l’effetto sperato, quale potrebbe essere la soluzione? Per Tentori la soluzione al problema va cercata in un miglioramento della cooperazione e della coordinazione tra le politiche monetarie e fiscali.

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