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3/19/2019 | Redazione Advisor
“In un contesto di rendimenti dei titoli di stato ultra-bassi come quello attuale, le azioni offrono rendimenti elevati e restano interessanti. Questo soprattutto in Asia, regione geografica che presenta la crescita più alta, così come era nel 2018. Il lancio degli smartphone pieghevoli da parte delle principali aziende tecnologiche locali potrebbe dare ulteriore spinta a questo segmento di mercato". È l’analisi di Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity.
La chiusura anticipata del vertice Trump/Kim Jong-un in Vietnam ha destabilizzato il sentiment in Corea. Anche le prospettive economiche globali più deboli e l'incertezza che circonda l'attuale discussione commerciale Cina-Stati Uniti hanno lasciato gli investitori in attesa di ulteriori sviluppi. Il presidente Trump ha però manifestato chiaramente la sua volontà di trovare un terreno comune, che potrebbe tradursi in un accordo. Il primo passo è stata la decisione di rinviare la scadenza per l’aumento dei dazi.
“La conseguenza è stata un rialzo dei mercati azionari, in particolare delle azioni cinesi, che hanno raggiunto livelli sostanziali”, continua Zimmermann. “Questo sentiment di mercato ha aiutato anche le performance delle materie prime e i mercati emergenti azionari e valutari”.
Gli indici regionali Purchasing Manager Index di gennaio hanno generalmente mostrato un indebolimento, in particolare in Corea del Sud, Indonesia e Taiwan. Le pressioni inflazionistiche sono diminuite ulteriormente sulle aspettative ridotte di crescita globale e hanno tenuto bassi i rendimenti obbligazionari. I settori ciclici hanno continuato a sovraperformare, in linea con una migliore propensione al rischio tra gli investitori. Negli ultimi giorni stiamo però assistendo a una leggera inversione di questa tendenza positiva. Dati economici piu deboli emergono negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone e l’affaire Brexit ha portato a perdite di profitto.
“Nei prossimi mesi, i mercati continueranno a muoversi lateralmente in attesa di avere una situazione più chiara sull’accordo Stati Uniti-Cina e sul peso del rallentamento economico in atto”, conclude Zimmermann. “Riteniamo che in questa fase l’Asia continui a essere il motore della crescita globale. Ci aspettiamo anche una politica più attiva da parte dei governi a sostegno dell’espansione economica. I temi di crescita di medio termine rimangono comunque intatti, come l’invecchiamento globale, l’urbanizzazione, le vetture elettriche, la sanità, la lotta all’inquinamento, il commercio online".
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