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Politica russa, dopo le speculazioni torna un sentiment positivo

7/20/2011 | redazione

Di seguito riportiamo il contributo di Marcus Svedberg, capo economista della società di gestione East Capital, specializzata e leader nei mercati finanziari dell’Est Europa e Cina intitolato "Tandem VS Collettivo".


Di seguito riportiamo il contributo di Marcus Svedberg, capo economista della società di gestione East Capital, specializzata e leader nei mercati finanziari dell’Est Europa e Cina intitolato "Tandem VS Cremlinologia".

 

 

Abbiamo detto più volte che non cambierà molto con le elezioni presidenziali dato che a guidare il paese saranno sempre gli stessi nomi. Tuttavia si intensificano le speculazioni su questa élite o gruppo di persone che ruota attorno a Putin e Medvedev (il tandem). C’è chi ritiene che la decisione chiave sarà presa da questo gruppo (il collettivo) anziché dai due politici al vertice. Personalmente continuiamo ad avere dubbi in merito al secondo punto, ma è evidente la presenza di un élite che conta. Nessuno sa effettivamente chi faccia parte di questa élite informale, ma presumibilmente si tratta di 10-30 politici e uomini d’affari. Molto probabilmente il gruppo e le sue dinamiche interne sono in continua evoluzione, certamente vi fanno parte i fedelissimi di Putin come il Vice Primo Ministro Sechin, il Capo di Gabinetto Naryshkin e il Sindaco di Mosca Sobyanin, oltre al Vice Capo di Gabinetto Surkov e il Ministro delle Finanze Kudrin, vicini sia a Putin sia a Medvedev. Comprende anche persone più vicine a Medvedev, come il Primo Vice Premier Shuvalov  e il Consulente del Presidente Dvorkovich. Verosimilmente fanno parte di questa cerchia ristretta anche alcuni oligarchi, come Usmanov e Abramovich. Nel complesso si tratta di un gruppo abbastanza unito, ma con qualche rivalità interna. Per quanto concerne l’accordo interno, è significativo che non ci sia conferma dell’esistenza di questo gruppo (chi vi fa parte non lo dice) e che nessuno prenda ufficialmente posizione in vista delle elezioni. Inoltre, è da questo gruppo che probabilmente sarà scelto l’eventuale successore di Putin e Medvedev. Chi ha preso le parti di uno o dell’altro candidato, come il Sindaco Luzhkov o il capo di Russia Unita Mironov, è stato licenziato.

 

Ultimamente alcuni blog e media più specializzati, tra cui i nostri amici di BNE, si sono concentrati più sulle elezioni parlamentari che sulle elezioni presidenziali. Si discute del fatto che le elezioni parlamentari non saranno semplicemente un normale cambio d’abito, ma rivestono sempre più rilevanza, non perché la Duma, il Parlamento russo, abbia acquisito improvvisamente importanza, bensì perché si teme che il sostegno dei partiti favorevoli al Cremlino sarà troppo debole. Anche se le elezioni in Russia tendenzialmente sono fittizie, è importante che le masse diano il loro sostegno all’élite al potere. Il principale partito del Cremlino, Russia Unita, è allo sbando e sta perdendo rapidamente popolarità. Pertanto il Cremlino è stato costretto a intervenire non solo per garantire una vittoria a dicembre, ma anche per far sì che la vittoria sia ampia e abbastanza convincente (basti pensare all’equivalente di una maggioranza costituzionale). Dopo le elezioni non devono esserci dubbi sul fatto che questa élite goda del massimo sostegno popolare, soprattutto se Putin resterà Primo Ministro. E qui entra in gioco il Vice Capo di Gabinetto presidenziale, Surkov, l’ideologo non ufficiale del Cremlino, nonché l’uomo che ha inventato la “democrazia guidata”.

Da tempo Surkov vuole adottare un sistema controllato a più partiti; si tratta sostanzialmente di un sistema con un numero di partiti apparentemente in concorrenza che sostengono il Cremlino ma che di fatto “rubano” voti all’opposizione reale. Alle ultime elezioni il Cremlino ha creato il partito di centro sinistra “Russia giusta” per fare concorrenza ai comunisti che conservano una certa popolarità e una buona percentuale di consensi. Alcuni rappresentanti di Russia Unita si erano opposti a queste manovre, ma il recente calo di popolarità e il timore che i cittadini non andranno a votare o che voteranno per i comunisti o i nazionalisti li ha spinti ad appoggiare Surkov. Quindi è probabilmente per questo motivo che a un oligarca come Prokhorov è stato concesso di ripristinare “Giusta causa”, un partito moderno di centro destra, apparentemente liberale, in concorrenza con i Liberal Democratici di Zhirinovsky (che di fatto non sono né liberali né democratici), e che dovrebbe spingere alle urne la classe media sempre più insoddisfatta.

Infine c’è il Fronte del popolo russo, un’iniziativa politica lanciata recentemente da Putin. Più che un partito formale sembra un’organizzazione a ombrello senza un ruolo chiaro in questa struttura, anche se si può considerare parte del sistema multipartitico “controllato” che si va delineando. Effettivamente, quando è stato lanciato alla conferenza del partito Russia Unita, il movimento è stato presentato come un modo per portare al voto persone che non fanno parte dei diversi partiti, incluse le organizzazioni della società civile, associazioni industriali e sindacati. Finora si sono iscritte al movimento diverse centinaia di organizzazioni e il primo congresso si terrà a fine agosto. Il fatto che Putin, a capo di un partito, partecipi alla costituzione di un altro partito e ne nomini il capo operativo (l’ex Presidente della Repubblica Ciuvascia Nikolay Fedorov) dovrebbe essere la prova che non si tratta di un’effettiva opposizione.

 

Concludendo, credo che Putin e Medvedev (forse in accordo con un gruppo più ampio) non abbiano ancora deciso chi correrà per le due cariche. Il tandem resta comunque unito con l’intenzione di mantenere aperte tutte le opzioni (ovvero non annunciano pubblicamente chi si candiderà mentre lasciano intendere che è in corso la creazione di una serie di partiti e si tengono aperte diverse strade alternative). La decisione sarà presa dopo le elezioni parlamentari dato che a quel punto si conoscerà il grado di popolarità delle forze favorevoli al Cremlino. Se il sistema attuale sarà considerato legittimo e popolare agli occhi degli elettori, allora Putin potrà continuare ad essere il Primo Ministro e Medvedev il Presidente. Altrimenti dovranno passare a un’alternativa in cui Putin tornerà alla presidenza. Credo sia altamente improbabile ma non impossibile che assisteremo a uno scenario completamente diverso. Ma dopo tutto si tratta di Cremlinologia con una buona dose di incertezza, quindi prepariamoci all’inaspettato. 

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