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7/18/2011 | federico leardini
Torna il panico a Piazza Affari.
Sul finire della scorsa settimana ci si domandava se la manovra flash, gli stress test e il prossimo meeting dell'Eurogruppo per decidere come salvare Atene, avrebbero potuto dare lo slancio ai mercati.
Sono passate poche ore e ci troviamo a incrociare le dita perchè dall'eurocilindro si estragga un quantomai improbabile coniglio.
Manovra e stress test sono stati spazzati via dalla marea nera del debito.
Una crisi che più che sui bilanci degli Stati (Italia e Spagna sono al sicuro e se per gli iberici il pericolo è rappresentato dal collasso dell'immobiliare per il nostro paese davvero non si vede motivo per tremare) sta pesando sull'animo degli investitori: oro ai record storici, franco svizzero ai record storici, rendimento dei Btp ai rescord storici, cds ai record storici, spread ai record storici... e chi più ne ha più ne metta.
Tutto a significare una sola cosa: la paura la fa da padrona dei mercati e il flight to quality è l'unica legge.
In un quadro del genere la cronoca della giornata lascia il tempo che trova, ed è un tempo davvero di tempesta: ancora una volta banche nell'occhio del ciclone, Intesa, Unicredit, Mps, Banco Popolare, Ubi... tutte a prova di crisi secondo l'Eba, tutte da rifuggere secondo gli investitori.
La maglia rosa di giornata è Ubi... con un -5% tondo tondo.
A questo punto non rimane altro da fare che guardare a Bruxelles, pregando la politica di dare le risposte che i mercati non sono in grado di trovare.
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