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LFDE, trimestrali: tassi Usa spaventano

5/4/2018 | Greta Bisello

Il decennale USA è passato dal 2,05% al 3% in sei mesi, gli investitori dovrebbero essere preoccupati da questo movimento?


Avviata la stagione delle trimestrali, rassicuranti quelle dei giganti del Tech, prosegue il rimbalzo iniziato a fine marzo. 

Secondo l'analisi di Olivier De Berranger, chief investment officer di La Financière de l’Echiquier, a motivare questi timori sono i tassi a lungo termine americani, con il decennale che ha superato la soglia del 3%, anche se il movimento di risalita non è stato lineare, la sua dinamica non è stata smentita: in 6 mesi, il decennale USA è passato dal 2,05% al 3%.

 

La domande rimane se questo rialzo debba preoccupare gli investitori; quando questo movimento è provocato da un incremento delle aspettative legate all’inflazione, allora potrebbe essere pericoloso, nonostante il livello sia lontano da quello raggiunto nel 2007 (5%).

Prosegue l'analisi dell'esperto, se l’impatto di un incremento dei tassi può pesare sui consumi portando le famiglie a chiedere meno prestiti, l’aumento dei redditi disponibili a seguito della riforma fiscale andrà a compensare questo effetto. 

 

Le aziende americane, dal canto loro, si sono nuovamente indebitate negli ultimi anni, anche se con una certa moderazione. I bassi tassi di interesse dell’ultimo decennio hanno contribuito a limitare l’aumento del servizio del debito, tornato vicino ai livelli di inizio 2012. Ancora una volta, la riforma fiscale potrebbe svolgere un effetto compensazione. Il taglio alle imposte e gli incentivi fiscali per il rimpatrio degli utili hanno consentito alle aziende di migliorare la loro capacità di autofinanziamento, limitando in questo modo la necessità di tornare a indebitarsi a tassi più elevati.

 

Il rialzo dei tassi aumenta in modo implicito il premio del rischio azionario e rafforza, inoltre, il dollaro. Non sono fattori che depongono a favore delle azioni USA. Nonostante gli episodi «Trump» li abbiano momentaneamente allontanati dal centro dell’attenzione, è chiaro che l’inflazione e i tassi di interesse rimangono gli argomenti dell’anno.

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