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7/7/2011 | federico leardini
Più forte del miglioramento dei dati americani, più della politica monetaria spavalda della Bce, più delle parole di Trichet.
Il timore che la tenaglia del debito stringa Italia e Spagna nella morsa è il vero market mover per Piazza Affari e per le obbligazioni italiane.
Partiamo dai mercati obbligazionari.
Oggi lo spread tra il btp decennale e il bund ha toccato livelli mai visti dall'introduzione dell'Eruo, arrivando al 2,25%.
Un differenziale simile a quello spagnolo.
Livelli record anche per i Cds portoghesi, che ormai viaggiano sopra i 1000 punti base.
Sul fronte azionario, banche ancora protagoniste in negativo.
Unicredit e Intesa tornano a ripiegare su livelli che non si vedevano da giorni, perdendo ancora oltre 4 punti percentuali.
Male anche il comparto assicurativo, con Fondiaria Sai, che nel giorno dell'ok della Consob all'ingresso di Unicredit nel capitale, perde, ancora una volta oltre 5%.
Tiene egregiamente il comparto industriale, con Tenaris maglia rosa, Pirelli, Parmalat e la stessa Fiat Industrial in buono spolvero.
Come da attese, infine, la Bce ha aumentato il costo del denaro, attirando forse più critiche che consensi per il timing infausto della scelta.
Ma come ricorda giustamente il Ministro Tremonti questa, ora, è più una crisi di solvibilità che di liquidità.
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