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3/1/2018 | Greta Bisello
Due governi, uno da formare l'altro da confermare, Italia e Germania in attesa dei rispettivi importanti appuntamenti fissati al 4 marzo.
François Raynaud, asset allocation and sovereign debt manager di Edmond de Rothschild AM commenta: "La combinazione di questi due eventi politici cruciali potrebbe creare volatilità, una fonte di opportunità da cogliere al momento giusto. In quanto tali, ci teniamo sulla liquidità per lasciarci un margine di manovra per effettuare nuovi investimenti".
Dal 20 febbraio e fino al 2 marzo, ai membri dell’SPD è stato chiesto di votare sull'accordo di coalizione negoziato con la CDU/CSU di Angela Merkel, già approvato quasi all'unanimità dai 1.000 delegati del partito del Cancelliere tedesco lunedì 26 febbraio, ma approvato solo dal 56% dai delegati dell’SPD. Il risultato sarà noto il 4 marzo. Un voto favorevole aprirebbe la strada alla formazione di un governo. Se il voto dovesse, invece, andare in senso contrario, l'instabilità politica tedesca metterebbe a repentaglio i piani per una maggiore integrazione della zona euro condivisa dal DOCUP e dal Presidente Macron, indebolendo probabilmente le performance del debito sovrano periferico.
Lionel Melin, senior cross asset strategist, e Jeanne Asseraf-Bitton, global head of cross asset research di Lyxor Asset Management: "La nuova "grande coalizione" prenderebbe le redini in un contesto caratterizzato dal crescente potere dell’estrema destra e dalla necessità per il centro sinistra di mantenere le promesse nei confronti del suo elettorato. Angela Merkel potrebbe tentare di prendere due piccioni con una fava puntando sul rafforzamento dell’integrazione dell’Europa continentale".
Sul voto italiano c'è incertezza non tanto su chi governerà ma sulla reale possibilità che non si raggiunga la maggioranza anche alla luce della legge elettorale. Su questo i due esperti di Lyxor ritengono che il mancato raggiungimento di una maggioranza al Parlamento sembra essere lo scenario di base degli analisti politici. La regola quindi suggerirebbe un secondo round ma, come spesso succede in Italia, un accordo parlamentare debole dovrebbe bastare a formare un nuovo governo. Questo scenario non dovrebbe provocare perturbazioni di rilievo, anche se non offrirebbe opportunità di riforme fondamentali.
E gli fa eco Raynaud: "Sebbene il rischio politico rimanga contenuto in Italia nel breve termine, nessuno scenario può essere escluso completamente. Gli investitori scommettono o su una coalizione di estrema destra che non applicherebbe le costose misure contenute nel suo programma, incompatibili con le finanze italiane, o su un ampio accordo di coalizione tra partiti filoeuropei. Questo scenario è però condizionato dalle proiezioni sui seggi, mentre il sistema elettorale italiano, caratterizzato da un mix di rappresentanza proporzionale e di uninominale secca, rende imprevedibile il risultato. In queste condizioni, stiamo sottopesando il debito sovrano italiano".
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