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2/19/2018 | Greta Bisello
Cresce la paura per un aumento dell'inflazione, soprattutto dopo la pubblicazione del rapporto sul mercato americano di gennaio. Altri rintracciano nella recente correzione dei mercati il motivo scatenante di un accentuarsi dei timori.
Non tutti i mercati però reagiscono alla stessa maniera. Se si guarda ai titoli di stato statunitensi: dopo aver toccato il 2% a settembre 2017 sono aumentati di circa 90 punti base. Tuttavia, questo aumento è stato determinato principalmente dall'aumento dei rendimenti reali che sono comunemente adottati come indicatori delle aspettative di crescita. Anche la ripresa delle aspettative di inflazione ha contribuito, ma in misura molto minore.
Un andamento simile lo hanno avuto i Bund tedeschi. Per Oliver Eichmann, co-head EMEA fixed income di Deutsche Asset Management, il mercato obbligazionario lancia un messaggio: per ora la ripresa dei rendimenti riflette una crescita più sostenuta e non tanto un aumento dell'inflazione.
Bisogna poi considerare che non tutti i dati possono essere presi come profetici o sintomatci di una reazione a catena (in questo caso il mercato usa).
Le aspettative di inflazione, sono in costante aumento da oltre 2 anni. Lo scenario rimane quello di un'accelerazione moderata.
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